La Guardia di Finanza di Taranto ha sequestrato beni per 2 milioni e 126 mila euro a 5 imprese a causa di una truffa sul gasolio agricolo.
Emanato un decreto di sequestro preventivo per le disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili, per un importo totale di 2 milioni e 126 mila euro, nei confronti di 5 imprese operanti nella Regione.
Ad eseguire il mandato sono stati i Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto. Il sequestro è stato reso attuativo per responsabilità amministrativa degli Enti ai sensi del decreto legislativo 231/01.
Il provvedimento cautelare è stato condotto da Rita Romano, gip del Tribunale di Taranto, su ordine del sostituto procuratore, Marzia Castiglia. Tale procedimento consiste nell’atto finale di una operazione nata con lo scopo di contrastare gli illeciti nella vendita di prodotti energetici vincolati dalle accise.
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L’accusa mossa è quella di associazione a delinquere. Nello specifico, le cinque aziende sarebbero state accusate di commercializzazione di gasolio agricolo per usi diversi da quelli consentiti. Coinvolti nella truffa ben 4 milioni di litri, con un’evasione di accise pari a 1 milione e 869 mila euro e 725 mila euro di Iva. I proventi derivanti dall’attività illecita supererebbero i 4 milioni di euro.
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Una volta conclusi gli approfondimenti investigativi, la Procura ha ritenuto che ci fossero i presupposti per l’imposizione di sanzioni nei confronti delle persone giuridiche. Il gip ha quindi disposto il sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie e dei beni mobili e immobili formanti l’illecito profitto. Il sequestro attuato nei confronti delle cinque società coinvolte è quantificabile in 2 milioni e 126 mila euro.
Già nel giugno 2020 furono disposte misure cautelari nei confronti di 14 indagati, 2 dei quali in carcere, 11 ai domiciliari e uno con obbligo di dimora.