Facebook investirà nell’ editoria, a dichiararlo Nick Clegg vicepresidente di Facebook. La dichiarazione arriva in un lungo post nel quale Clegg racconta anche la vicenda del blocco delle notizie sui social avvenuto in Australia.
Nick Clegg ha spiegato in un lungo post sul sito di Facebook ciò che è successo con il governo australiano e che ha portato ad un momentaneo blocco delle condivisioni delle notizie sul Facebook è in Australia, spiegando quale sia il rapporto di Facebook con l’editoria.
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Quello che è successo a Facebook in Australia è frutto, spiega Clegg, di un fraintendimento sulla rapporto che c’è tra Facebook e chi fa le notizie. Qualcuno aveva più volte lasciato intendere, erroneamente, che Facebook rubi le notizie originali contenute sui siti e pretenda di essere pagato perchè questi contenuti vengano postati. In realtà, leggiamo dal post di Greg, “i link sono una parte e molto piccola dell’esperienza che la maggior parte degli utenti ha su Facebook. Meno di un posto ogni 25 che appare sul Feed di un utente contiene un link ad una notizia.”
E riguardo le notizie che arrivano sul social, Clegg è chiaro: “Sono gli editori che decidono di condividere le loro storie sui social media o le rendono condivisibili da altri, perché per loro è un valore. Ecco perché sui siti di notizie ci sono dei pulsanti che invogliano gli utenti a condividere ciò che stanno leggendo.”
Il rapporto tra Facebook e l’editoria diventa sempre più complesso e il governo australiano era pronto con una legge a costringere Facebook a pagare gli editori australiani per avere i loro contenuti sul social. Ma, sempre sul lungo post pubblicato dal vicepresidente di Facebook leggiamo che “sarebbe come costringere i produttori di auto a finanziare le stazioni radio Perché le persone potrebbero ascoltare musica in in una macchina e lasciare che siano le stazioni radio a dettare il prezzo.”
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Ma, conclude Clegg, il rapporto di Facebook con l’editoria benché complesso non deve interrompersi. Per questo, per esempio, Clegg fa notare che sono stati investiti 600 milioni di dollari dal 2018 a sostegno dell’Industria delle notizie e che ci sono investimenti per un altro miliardo nei prossimi tre anni.