La BCE intende impegnarsi nell’introdurre l’Euro Digitale e bilanciarne l’utilizzo con la moneta fisica per non depauperare i depositi della Banca Centrale
Si prevede la nascita di una criptovaluta tutta europea, ma si discute anche della sua regolamentazione. La Banca Centrale Europea a tal riguardo dichiara che l’Euro Digitale sarà affiancato dall’euro fisico per tutte le operazioni dei cittadini e delle imprese. La notizia desta interesse in quanto le cripto-valute non sono regolarizzate da un potere centrale e prevedono unità di pagamento in forma digitale.
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Ad oggi l’Euro non è l’unico progetto di moneta digitale: infatti già in America e in Cina si sta provvedendo ad adottare soluzioni similari rispettivamente con il dollaro digitale, di cui si attende l’autorizzazione nel Congresso degli Stati Uniti, e l’utilizzo del renminbi digitale, la cui disponibilità è prevista già per gli Olimpiadi invernali di Pechino 2022.
Potrebbe bastare una semplice app per effettuare pagamenti: non sarà necessario un contro bancario ma basterà un portafoglio elettronico preparato.
Oltre a facilitare i metodi di pagamento non bisogna sottovalutare un elemento molto importante per il futuro dell’operazione Euro digitale: annullare la funzione da intermediaria della Banca per l’erogazione di fondi europei la BCE e i destinatari interessati come famiglie e imprese. E proprio su questo tema, l’Euro digitale faciliterebbe anche la distribuzione del bonus governativi che soprattutto adesso sono fondamentali per i cittadini.
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Tra i rischi vi è la possibilità di ridurre in tal modo l’utilizzo della moneta fisica e dunque questo e con questa, consequenzialmente i depositi della Banca Centrale Europea, da cui l’Unione Europea attinge per garantire prestiti. Per questa ragione sarà necessario tutelare e facilitare allo stesso modo diverse forme di pagamento. Si tratta adesso di definire i limiti di spesa e deposito per l’Euro digitale.