Sono stati un prodotto di larghissima diffusione fra gli anni ’80 e gli anni ’90. In un’epoca in cui si iniziava a sovrapporre l’abbigliamento con la rappresentazione identitaria,.
Parliamo deli orologi Swatch, o più semplicemente gli Swatch, oggetti che hanno avuto il merito di adattarsi a molte tipologie di mode differenti. Ne è testimonianza il moltiplicarsi di negozi Swatch, ovvero piccoli esercizi commerciali che vendevano solamente quel tipo di orologio.
Esistevano tantissimi modelli diversi. La forma rimaneva più o meno semre la stessa, ma ogni modello aveva colorature e fantasie diverse. Si collezionavano gli Swatch come fossero figurine (ce l’ho, ce l’ho, mi manca…), complice anche il prezzo molto abbordabile. Verso la fine degli anni ’90 il fenomeno è scemato da sè, e oggi in molti rinnegano questa passione così kitsch.
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Per chi al contrario ne è nostalgico i famosi orologi “padella” (così definiti per il quadrante tondo e molto grande) sono divenuti oggetti di culto veri e propri.
L’azienda Swatch è stata fondata nel 1983 da Nicholas Hayek. Il nome dell’orologio è stato inventato dal fondatore stesso, perchè a suo parere evocava “un’idea di qualcosa di divertente ed informale allo stesso tempo”, proprio come voleva che fossero i suoi orologi.
L’azienda oggi, non vendendo più così tanti orologi, ha allargato la fetta di mercato a collezionisti e cultori dello Swatch.
Lo Swatch più costoso è il Kiki Picasso, prodotto per la collezione del 1985. Ne sono stati prodotti solamente 140 esemplari, ed il prezzo corrente è di 22.600 dollari.
Ugualmente prodotto nel 1985, il secondo è l’Andrew Logan Jellyish, uno dei più originali che siano stati mai prodotti, con colori sobri e design elegante. Il suo valore di mercato è di 10.300 dollari.
Terzo in classifica è l’Oigol Oro, classe 1986, creato dal designer Oigol Oro. Di questo modello ne esistono solo 120 esemplari ed il suo prezzo attuale è di 10.292 dollari.
Quando uscirono gli Swatch il prezzo al pubblico era di 50.000 lire, equivalenti a 25 euro. L’incredibile differenza di prezzo è data dalla quantità di prodotto richiesto (domanda) in relazione alla sua reperibilità (rarità), ovvero dalla legge di mercato.