Israele ambiente, associazioni si oppongono fortemente all’oleodotto Eliat-Ashkelon. Si rischierebbe un “disastro ambientale senza precedenti”.
‘No’ all’oleodotto Eliat-Ashkelon: secondo quanto riporta il quotidiano al-Araby al-Jadeed, diverse organizzazioni ambientaliste di Tel Aviv si sarebbero fortemente opposte all’accordo siglato un anno fa. Le stesse, adesso, chiedono addirittura l’annullamento. Si tratta di un’intesa raggiunta sull’asse Emirati Arabi-Israele, con la quale si sancisce il trasporto di petrolio emiratino verso il continente europeo attraverso la suddetta struttura.
Secondo i diversi gruppi, però, il proseguire su questa via rischia di portare a “un disastro ambientale senza precedenti”. Del resto si tratta di un impegno probante, con imbarcazioni medio-orientali che porterebbero petrolio prima a Eliat, poi ad Ashkelon e infine appunto verso il Vecchio Continente. Una mega operazione da 800 milioni di dollari circa, con l’intesa raggiunta il 20 ottobre del 2020 in presenza di Stevel Mnuchin allora nelle vesti di segretario al Teroso per gli Stati Uniti.
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Ma ora, come detto, le varie organizzazioni lanciano un allarme importante. Secondo le stime realizzate, sarebbero almeno 120 le petroliere di dimensioni smisurate che dovrebbero avanzare in un percorso estremamente delicato e col forte rischio di incidenti. E considerando che in ballo ci sono milioni e milioni di litri di petrolio, sarebbe un danno irreparabile. Soprattutto se dovesse subentrarvi superficialità e scarta supervisione da chi si occuperà della particolare operazione.