Dopo 23 anni che è entrato in commercio, questo chip ha ancora delle applicazioni spaziali
Atterrato su Marte il 18 febbraio, Perseverance, il rover della Nasa è ora pienamente attivo. Alimentato da un processore Powerpc 750 risalente agli iMac G3 Bondi Blue del 1998, l’unica modifica risultata necessaria è stata per permettere al chip di sopportare le temperature del pianeta.
Il chip animava 23 anni fa i Mac Powerpc della celebre casa di Steve Jobs. La notizia, che è stata diffusa dalla rivista New Scientist, è stata subito confermata da Matt Lemke, un deputy manager della Nasa: “Rispetto al core i5 Intel del computer Apple è molto più lento, ma qui non parliamo di velocità piuttosto di robustezza e affidabilità. Dobbiamo assicurarci che funzioni per sempre“.
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La longevità è sicuramente una caratteristica fondamentale, ma non è abbastanza per sopportare le altalenanti temperature di Marte. Ma grazie alle modifiche apportate, il chip può sopportare tra i -55 e 125 gradi Celsius e anche sollecitazione ed urti estremi. Il costo di queste migliorie è stato calcolato come 200 mila dollari per ogni singolo processore.
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Vent’anni fa il processore del Powerpc 750 era il massimo in commercio, ma negli ultimi anni la tecnologia ha avuto uno sviluppo incredibile e molto rapido. Inizialmente sostituiti dai nuovi processori Intel, adesso la nuova Architettura ARM sembra si stia facendo strada per rimpiazzare definitivamente i suoi predecessori. Senza però dimenticare il glorioso passato che è tornato in questi giorni alla ribalta, grazie al rover della NASA, Perseverance.