DL Sostegno, nuovi contributi a fondo perduto: a chi sono diretti

Il DL Sostegno è ancora in bozza, ma se verrà approvato ci saranno nuove erogazioni a fondo perduto. Chi sono i beneficiari.

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Si attende con ansia il nuovo DL Sostegno che sostituirà i decreti Ristori. Nel frattempo la bozza è stata divulgata. Si prevedono stanziamenti sostanziali per fronteggiare l’emergenza Covid.

Nella bozza è indicato un investimento di risorse pari a 2,1 miliardi per i vaccini e farmaci anti-Covid. Secondo le Istituzioni è fondamentale la sensibilizzazione del cittadino alla vaccinazione. È stata stabilita la cifra di 345 milioni di euro per la partecipazione dei medici di famiglia alle campagne vaccinali.

È presente anche un’ulteriore proroga per i debiti d’imposta fino ad un importo di 3000 euro riferiti al periodo che va dal 2000 al 2015.

Il Governo Draghi punta l’attenzione sui contributi in favore dei soggetti più colpiti dall’emergenza Covid. L’erogazione avverrà da parte dell’Agenzia delle Entrate.

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Chi sono i beneficiari del Decreto Sostegno

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Il DL Sostegno è diretto a varie categorie di cittadini. Innanzitutto coloro che svolgono un’attività d’impresa ed i soggetti titolari di Partita IVA. La condizione si ne qua non per ricevere il contributo è che i soggetti o imprese non abbiano registrato un fatturato superiore ai 5 milioni di euro nel 2019.

Per tutti gli altri professionisti i contributi previsti vanno da 1000 a 150.000 euro, calcolati sulla base al reddito ed alle perdite reali di fatturato. Per capire se si è legittimati a ricevere il sostegno bisogna partire dall’ammontare del fatturato di gennaio-febbraio 2021 e confrontarlo con gennaio-febbraio 2019. Facendo la differenza si avrà una cifra indicatrice della perdita in termini di entrate durante tale periodo.

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Partendo da quella cifra i contributi saranno differenziati in 3 fasce così distribuite: 20% della cifra di perdita per le imprese o partite IVA con fatturato entro i 400.000 euro nel 2019; 15% entro il milione di euro e 10% tra un milione e 5 milioni di euro.

Sono previsti dal decreto anche gli enti non commerciali compresi nel terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.

 

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