Confesercenti ha preparato un dossier per calcolare le perdite da Covid in termini di consumi. Il risultato è una cifra esorbitante.
Si continua a parlare del Covid. È un argomento che riguarda molti settori, sia professionali che personali. I campi lavorativi più colpiti sono stati il turismo, la ristorazione e la cultura, anche intesa come attività ricreativa.
Questi 3 settori erano il cardine del PIL italiano. La cucina italiana è famosa in tutto il mondo; il turismo di massa aveva letteralmente invaso il paese; il patrimonio artistico e culturale italiano non ha pari.
La Confesercenti ha redatto un dossier dal titolo “Le imprese nella pandemia: marzo 2020-marzo 2021”. È stata calcolata una perdita di 137 miliardi di euro in consumi e 262 mila persone hanno perso il lavoro. Sono cifre esorbitanti.
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I settori più colpiti secondo il Dossier
Il primo settore analizzato è quello della ristorazione. La perdita dei turisti, specialmente nelle città d’arte, ha dato un forte taglio alla frequentazione dei ristoranti. Molte attività hanno chiuso, quelle che sopravvivono riescono a farlo affidandosi a cassa integrazione ed altre forme di sostegno, nell’attesa di tempi migliori. A penalizzare questo settore, infatti, si aggiungono le misure restrittive da prevenzione del contagio che sono previste per i luoghi pubblici. I ristoranti ed i bar devono chiudere alle 18, per evitare gli assembramenti. Il dossier riporta una perdita di 46 miliardi di euro tra alberghi e ristoranti.
Anche il settore culturale e ricreativo ha subito un forte impatto negativo dall’ultimo anno. Cinema e teatri sono stati chiusi per l’80% dei mesi, ed i musei devono seguire regole molto ferree per il contingentamento dei visitatori. Perdite settore culturale e ricreativo: 17,3 miliardi di euro.
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I commercianti chiedono al nuovo governo sostegni maggiori per le attività in maggior difficoltà, abbandonando la discriminante dei codici ATECO, che escludono una serie di attività commerciali dalle sovvenzioni.