Il Codacons ha lanciato l’appello ai cittadini per unirsi alla diffida contro il blocco della rivalutazione monetaria delle pensioni, rimandata ancora una volta.
In un comunicato stampa il Codacons ha fatto sapere che il blocco della rivalutazione monetaria delle pensioni è stato prorogato ancora una volta. La legge di Bilancio 2021, in vigore dal 31 dicembre 2020, ha rimandato fino al 2022 il sistema della rivalutazione automatica delle pensioni.
Secondo il Codacons, infatti, è “inaccettabile che si ricorra, da oltre 10 anni a questa parte, al blocco della rivalutazione delle pensioni“. Dello stesso avviso anche la giurisprudenza che di recente si è espressa affermando che per effetto di queste decurtazioni si è verificata una discriminazione priva di senso tra individui con trattamento pensionistico calcolato interamente con il sistema retributivo o misto “rispetto a quelli soggetti al solo sistema contributivo”.
Si è sottolineato, inoltre, che tali disposizioni “abbiano violato i principi di uguaglianza, di cui all’art. 3 Costituzione“. A soffrirne sono stati anche i principi di proporzionalità e adeguatezza alle esigenze vitali di cui agli articoli 36 e 38.
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Si sottolinea che il mancato adeguamento delle pensioni, equivale a tutti gli effetti a una loro decurtazione. Inoltre, la proroga costante del blocco della rivalutazione dei trattamenti pensionistici va avanti da quasi 10 anni.
Per partecipare alla diffida contro il blocco della rivalutazione monetaria delle pensioni, si dovrà scaricare il modulo dal sito del Codacons. Una volta che l’Associazione avrà ricevuto copia della diffida, invierà al cittadino le istruzioni per aderire al ricorso. Quest’ultimo sarà avviato presso la Corte dei Conti di competenza.
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Potranno partecipare, manifestando il loro sostegno al ricorso, soltanto gli ex dipendenti pubblici.