Minacce al Premier: “Se toglie il RdC Draghi fa la fine di Falcone”

Secondo quanto riportato da Adnkronos, nella giornata dell’8 marzo il premier Draghi avrebbe ricevuto delle minacce.

Minacce Draghi
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Un invito, senza troppi giri di parole, a lasciare il Reddito di Cittadinanza. Questo è stato l’argomento della telefonata anonima ricevuta dal Movimento Draghi Presidente e rivolta al Presidente del Consiglio.

A denunciare l’accaduto sono stati gli stessi attivisti del Movimento. Alle 12.27 dell’8 marzo, la portavoce del Movimento www.DraghiPresidente.org, Daria Cascarano, ha risposto a “una telefonata dal contenuto altamente minaccioso nei confronti del Presidente Draghi”. L’uomo dall’altra parte della cornetta non si è identificato, ma aveva un “evidente inflessione siciliana”. Avrebbe continuato, chiedendo: “Il governatore Draghi?”. La portavoce del Movimento ha detto: “No, no, no, questo non è il numero del governatore Draghi

Lo sconosciuto ha ribattuto: “Noi veniamo a Roma, e non tocchi il reddito di cittadinanza, perché siamo un migliaio di persone, che non lo tocca…”. L’uomo avrebbe continuato a ignorare le domande fatte dalla portavoce per capirne l’identità, continuando: “Lui fa la fine che ha fatto Falcone, non lo tocca”.

Così, i responsabili del Movimento “Preso atto della gravità dei contenuti minatori, in particolare riferimento al dott Falcone ed alla sua tragica fine”, si sono recati al Commissariato Trevi di Roma dove hanno avanzato una circostanziata denuncia, depositando audio e trascrizione delle minacce ricevute.

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Minacce, la telefonata al Movimento Draghi Presidente

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I responsabili del Movimento hanno commentato l’accaduto, dicendo che ogni giorno ricevono tantissime telefonate dai contenuti più disparati. Nella giornata dell’8 marzo, però, “si è superato il limite, la telefonata ricevuta ci ha fortemente impressionato“.

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Per tale ragione hanno deciso di trasferirne il contenuto e il testo alle autorità competenti, nella speranza che se ne riescano ad accertare la pericolosità eventuale e l’identità del mittente. La portavoce ha poi concluso: “Abbiamo pertanto presentato denuncia alla Questura di Roma”.

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