I titolari di Partita IVA scendono domani in piazza per avanzare richieste di maggiori sostegni economici da parte dello Stato.
Chi possiede la Partita IVA è un libero professionista che guadagna in base al numero ed al prezzo delle prestazioni rese. Con l’aumento della flessibilità nel mondo del lavoro, le Partite IVA vengono utilizzate anche per espletare mansioni da lavoro dipendente all’interno di un’azienda. Il ruolo ufficializzato è di collaboratore esterno.
Non essendo lavoratori dipendenti, il blocco dei licenziamenti previsto del “Decreto Cura Italia” non riguarda i titolari di Partite IVA. Lo Stato ha previsto degli indennizzi una tantum per chi possiede la Partita IVA, ma non è abbastanza.
Le perdite in termini economici per tale categoria di lavoratori nel 2020 è stata enorme, alcuni soggetti hanno azzerato il loro fatturato. Il DL Sostegno ancora in bozza ha stanziato dei risarcimenti proporzionali alle perdite subite, ma nell’attesa i lavoratori navigano in grande difficoltà.
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Domani, 10 marzo, si terrà a Roma la prima manifestazione che raccoglie i titolari di partite IVA. L’appuntamento è alle 10 a Piazza del Popolo, ed è prevista una numerosa affluenza.
Lo sciopero è stato indetto dall’”Associazione Partite Iva per cambiare”, nata sui social durante l’ultimo anno, che conta oltre 450.000 iscritti.
La richiesta è di ottenere un tavolo di concertazione con le istituzioni al fine di stendere in collaborazione un piano programmatico adeguato al livello di emergenza. Ci saranno numerosi interventi e le tematiche trattate riguarderanno principalmente la tassazione delle partite IVA e la mancanza di ammortizzatori sociali.
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Quindi anche i liberi professionisti hanno optato per la manifestazione pubblica come strumento di protesta, nella speranza che la collettività possa avere più voce del singolo individuo.