Recovery Plan, lo Stato italiano inizia a ragionare sulle migliaia di assunzioni necessarie per accedere al Recovery Found.
Si entra nel vivo in Italia per quanto riguarda la stesura e la consegna del Recovery Plan, ovvero il documento necessario da presentare all’Unione Europea per accedere al Recovery Found. Questo, detto anche Fondo per la ripresa, consiste in un budget continentale per la ripresa economica soprattutto in questo periodo storico condizionato dall’emergenza da Covid-19. Si tratta di un mega finanziamento totale di 750 miliardi di euro da suddividere tra più Paesi membri, con l’Italia che risulta tra i principali beneficiari di questa misura.
Recovery Plan, si apre il capitolo assunzioni in Italia
La cifra singola per il Bel Paese, infatti, sarebbe di quasi 209 miliardi di euro (circa il 28% del totale) in cinque anni e mezzo, col dovere di non sperperare né perdere nessun euro poiché in alternativa andrebbe perduto e non recuperato. Nel discorso, tra le altre voci fondamentali, rientra anche il capitolo assunzioni, un punto inderogabile posto dalla Commissione europea per ottenere la cifra di rilancio economico.
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Ecco perché nel governo si sta portando avanti un maxi piano di reclutamento per i prossimi anni, con tantissimi figure giovani e qualificate da inserire in più contesti lavorativi statali e non. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, la nazione necessita in particolare di migliaia ingegneri, ingegneri gestionali, informatici, geologi e tante altre professioni già in lista.
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Potrebbe scattare così un meccanismo di ingaggio forte con remunerazioni di mercato e con contratti inizialmente determinati come prevede lo stesso Recovery Found. Questi reclutamenti, tuttavia, avverrebbero senza i concorsi tradizionali che rappresentano da anni una lenta e pesante macchina burocratica. Per ingegneri o geologi il ministero della Pubblica amministrazione – rivela sempre il CorSera – potrebbe appoggiarsi agli albi professionali considerando chi ha superato l’esame di Stato.
In alternativa, lì dove non vi è un albo di riferimento, scatterebbero i classici metodi di ricerca delle grandi aziende tra cui anche l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Il governo pensa anche a ruoli di vertice per molti di loro, come ad esempio nei gabinetti dei vari ministri, mentre per i concorsi si inizia a ragionare su una serie di esami digitali eseguibili in varie sedi istituzionali.