Sport e business: competitor di Sky per i diritti della serie A, Dazn adesso pensa seriamente al terrestre. Scopriamo perché
Calcio e diritti televisivi, interessi e business che si intrecciano con la passione dei tifosi. Anche in periodi pandemia non si ferma il mondo dello sport, in particolar modo quello del pallone che sta andando avanti nonostante le tante difficoltà che si stanno avendo tra rinvii e contagi nei vari club.
Il tema dei diritti televisivi da anni resta al centro dell’attenzione, con il duopolio Sky – Dazn che in Italia si divide i diritti televisivi dopo l’uscita di scena di Mediaset che non ha presentato più offerte lasciando solo per qualche anno il monopolio a Sky. Infatti da qualche anno la tv digitale ha cominciato a fare la “concorrenza” a Sky con tre partite su 10 trasmesse a settimana in streaming.
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Non è stato facile, soprattutto all’inizio, tenere testa alla qualità in alta definizione di Sky. Con tantissimi problemi soprattutto nel primo anno di serie A. Adeso Dazn sembra aver cambiato rotta, correndo ai ripari con una sorta di “backup” in grado di rappresentare un ancora di salvataggio nei casi di necessità.
Lo streaming resterà il core business ma si pensa al digitale terrestre
Sport e business, calcio e televisione. Dazn alla conquista del digitale terrestre. La notizia ha destato scalpore in quanto sappiamo che la tv di Diletta Leotta ha rappresentato la novità assoluta della trasmissione in streaming. Ma adesso, per sopperire ad eventuali criticità, si pensa ad un “piano b”.
E quindi al digitale terrestre. Volgendo lo sguardo al traffico simultaneo per il campionato ma anche con una variante rispetto al passato. Si parla a tal proposito di acquisto si frequenze come Persidera per avere una copertura anche sul DTT. Una sorta di canale secondario per la serie A.
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In casi di necessità, il “piano b” andrebbe a soccorrere gli utenti che si troverebbero in difficoltà con lo streaming. E soprattutto evitare i down che in passato hanno lasciato i clienti senza trasmissione. Si tratta di un operazione economica necessaria, ma non proprio una strategia di progresso. Un passo indietro rispetto agli ambiziosi progetti della tv digitale?