La startup statunitense Ample presenta una nuova stazione di scambio batterie per auto elettriche: i dettagli del progetto.
La diffusione di veicoli elettrici, che nell’ultimo decennio ha visto un incremento capillare, dovrà essere adeguatamente supportata dallo sviluppo delle infrastrutture di ricarica.
Sebbene quella di ricaricare l’auto elettrica a casa sia la soluzione più conveniente, non tutti i consumatori hanno la possibilità di sceglierla, ritrovandosi così costretti a utilizzare colonnine pubbliche. La compagnia californiana Ample, tuttavia, si rifà a un altro tipo di approccio, ossia le stazioni di cambio batteria: dopo diversi anni di ricerca, l’azienda ha presentato una stazione di ricarica automatizzata di scambio batterie per veicoli elettrici, che utilizza batterie modulari da montare su quelle elettriche esistenti.
La soluzione Ample si compone dunque di due parti: la prima costituita da un’architettura modulare della batteria utilizzabile sui veicoli elettrici esistenti, la seconda dalla stazione di scambio automatico. Una volta che il veicolo è equipaggiato con moduli di batteria “tipo lego”, il conducente può recarsi alla stazione e procedere con il cambio di batteria: un processo completamente automatizzato, che richiede meno di 10 minuti. I moduli rimossi sono poi ricaricati, così da essere pronti per l’arrivo del prossimo veicolo.
Per alleggerire l’impatto sulla rete elettrica, inoltre, sulle stazioni potranno essere installati pannelli solari.
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Per quanto innovativo, il progetto Ample non è il primo nel suo genere. La prima azienda a parlare di swapping battery fu la Better Place, che lanciò la sua stazione di scambio batteria nel 2012: tuttavia, la compagnia fallì pochi mesi dopo, schiacciata dagli ingenti costi di produzione. Anche l’azienda cinese Nio, nonostante un periodo di difficoltà iniziale, ha da poco festeggiato il suo 500esimo scambio di batteria.
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