In arrivo il Dl Sostegno su cui sta lavorando lo stesso Draghi. Ecco cosa accadrà alle cartelle esattoriali e ai ristori.
La settimana inizia con nuove restrizioni in tutta Italia. Entro venerdì, però, dovrebbe essere presentato il testo del Decreto Sostegno, al quale il premier Draghi sta lavorando incessantemente da tempo.
Il Dl Sostegno sarà finanziato con i 32 miliardi dell’extra deficit già approvato. Successivamente sarà richiesto, contestualmente alla definizione del Documento di economia e finanza, un nuovo scostamento di bilancio che potrebbe raggiungere la quota di 20 miliardi. Questo andrà ad aggiornare la situazione macroeconomica costruita a ottobre con la nota di aggiornamento al DEF.
Con l’arrivo del Dl Sostegno ci sarà uno slittamento delle scadenze legate alla dichiarazione dei redditi precompilata che, quindi, sarà resa disponibile solo a partire dal 10 maggio.
Le aziende potranno inviare la Certificazione Unica dei redditi dei dipendenti fino al 31 marzo, stessa scadenza da rispettare anche per l’invio dei dati utili per il calcolo delle detrazioni in dichiarazione.
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Dal punto di vista dei ristori sono stati stanziati ben 11 miliardi con lo scopo di aumentare il numero degli aventi diritto. Inoltre, si è cercato di includere nei benefici tutte le attività economiche con partita Iva, quindi sia aziende sia professionisti, che abbiano riportato perdite. In questo modo sarebbe superata la logica dei codici Ateco e ampliato il tetto di fatturato da 5 a 10 milioni.
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Resta ancora da stabilire quale sia la soglia delle perdite. Nelle bozze diffuse era fissata al 33%, ovvero un terzo circa del fatturato, ma potrebbe essere abbassata fino al 30%. Per conteggiare il ristoro a cui si ha diritto si dovrà partire dalla perdita media mensile del 2020 rispetto al 2019. A questa poi si dovrà applicare una percentuale che oscilla tra il 30 e il 15% in base al fatturato.