Nessuna parola sui morti di Taranto, il Codacons non perdona il ministro Giorgetti

Insensibile e superficiale. Il Codacons condanna duramente le ultime dichiarazioni del Ministro Giorgetti sull’ex Ilva.

“Il Ministro non ha detto una sola parola sulle morti e sui tumori registrati a Taranto a causa dell’inquinamento ambientale”.

Così Codacons commenta la posizione del Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, soddisfatto per sentenza del Consiglio di Stato sull’affare ex Ilva.

Lo scorso 13 febbraio il Tribunale Amministrativo Regionale aveva dato scadenza 60 giorni per lo spegnimento dei forni dello stabilimento industriale, accusato di sprigionare emissioni nocive e cancerogene. La Acelormittal , gestore in fitto dell’ex Ilva, ha impugnato la sentenza del TAR rivolgendosi al Consiglio di Stato. Il CdS ha accolto il ricorso della Acelormittal.

L’accoglimento dell’istanza, che non sancisce il termine delle battaglie legali, è stato espresso sulla base degli altissimi interessi economici e numerosi posti di lavoro messi a rischio dallo spegnimento dei forni dell’ex Ilva.

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Lo spegnimento dei forni

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(Screenshot Instagram)

Il primo turno della controversia legale si era chiuso a favore del sindaco di Lecce, che ha visto il TAR appoggiare la sua ordinanza. Il provvedimento comunale chiedeva alla proprietà dello stabilimento siderugico l’individuazione e la rimozione delle fonti inquinanti.

La proprietà non ci sta, si appella al CdS e si aggiudica il secondo round. I forni dell’ex Ilva non saranno spenti.

Una battaglia controversa, che vede sul piatto della bilancia gli interessi economici e la salute dei cittadini. Questi valori messi in gioco sono talmente alti da spaccare sia le istituzioni che l’opinione pubblica.

Il Ministro Giorgetti non ha dubbi: i posti di lavoro e le esigenze di produzione sono in cima alla scala degli interessi. Sui morti e sui danni alla salute dei cittadini tace.

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Codacons replica: “Una posizione che trasuda insensibilità, contro cui ci batteremo in ogni sede a tutela della salute dei cittadini, che viene prima dei profitti dei privati e di scelte economiche legate all’occupazione.

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