La scadenza per il saldo dell’Iva è fissata al 16 marzo 2021. Si potrà decidere se pagare tutto insieme o se rateizzare.
Fissata al 16 marzo la scadenza per pagare senza maggiorazioni e interessi l’imposta emersa dalla dichiarazione annuale. Il saldo Iva è solo uno degli impegni fissati per quel giorno: ripartiranno tutti i versamenti interrotti a novembre e dicembre.
L’Iva emersa in sede di dichiarazione per l’anno d’imposta 2020 può essere corrisposta in un’unica soluzione o a rate, da versare entro il 16 novembre 2021. Il pagamento può inoltre essere rateizzato, con maggiorazione della somma dovuta.
Restano invariate le modalità di versamento. Si dovrà utilizzare il modello F24 telematico, riportando il codice tributo 6099. Il saldo dell’Iva deve essere corrisposto ogni anno entro la scadenza del 16 marzo, qualora l’importo dovuto sia superiore ai 10,33 euro.
Nel caso in cui si dovesse optare per la rateizzazione del saldo Iva 2021, il versamento di tutte le rate dovrà essere dello stesso importo. La prima scadenza da rispettare resta quella del 16 marzo, giornata entro la quale si dovrà corrispondere la prima rata.
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Saldo Iva, differimento al 30 giugno o al 30 luglio
La corresponsione del saldo Iva potrà essere differita, versando l’importo dovuto non entro il termine del 16 marzo 2021, ma entro la scadenza per il pagamento delle imposte sui redditi, fissata al 30 giugno. In questo caso si dovrà applicare all’importo dovuto una maggiorazione dello 0,40% a titolo di interesse per ogni mese o frazione di mese posteriori al 16 marzo.
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In alternativa, si può usufruire dell’ulteriore differimento del versamento del saldo Iva al 30 luglio. Si sfrutterebbe così la possibilità di rinvio di 30 giorni per il pagamento delle imposte scaturite dalla dichiarazione dei redditi. Si dovrà aggiungere alla somma dovuta al 30 giugno – al netto delle compensazioni – gli ulteriori interessi dello 0,40%.