Vaccino AstraZeneca, la Polizia di Stato denuncia truffe via sms

Il vaccino AstraZeneca, già al centro di tutta una serie di notizie, è anche ora oggetto di una truffa via sms e di alcuni comunicati falsi. La denuncia arriva dalla Polizia di Stato.

Vaccino AstraZeneca, la Polizia di Stato denuncia truffe via sms
Vaccino AstraZeneca, la Polizia di Stato denuncia truffe via sms (foto: pixabay)

La Polizia di Stato ha denunciato che in Rete circolano messaggi falsi riguardanti diversi lotti di vaccino AstraZeneca che sarebbero stati bloccati dopo i casi sospetti di morte di persone vaccinate. L’unico lotto che al momento è stato fatto oggetto di divieto di utilizzo su tutto il territorio nazionale è il lotto ABV2856.

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Il vaccino AstraZeneca e i comunicati fake

Vaccino AstraZeneca, la Polizia di Stato denuncia truffe via sms
Vaccino AstraZeneca, la Polizia di Stato denuncia truffe via sms (foto: pixabay)

La Polizia di Stato ha comunicato tramite tutti i profili social quanto segue: “Si ricorda che le uniche informazioni e comunicazioni attendibili, riguardanti la campagna vaccinale in atto contro il Covid-19, sono quelle reperibili sul sito ufficiale dell’Agenzia Italiana del Farmaco www.aifa.gov.it“.

Purtroppo, la situazione che viviamo sembra essere terreno fertile per truffe che avvengono sia sui social sia tramite sms. La stessa Polizia di Stato ha reso noto che “stanno pervenendo numerose segnalazioni riguardanti una campagna fraudolenta correlate alla somministrazione dei vaccini covid-19, rivolta in particolare a soggetti ultraottantenni“.

La truffa via sms ai danni degli anziani si svolgerebbe con un messaggio che invita a contattare il numero 1240 per prenotarsi e mettersi quindi in lista per essere vaccinati, o ricevere informazioni in merito alla vaccinazione. La Polizia di Stato invita a diffidare di questi messaggi che sono chiaramente falsi.

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Nello stesso comunicato diffuso dalla Polizia di Stato, c’è poi l’invito ad evitare di condividere, utilizzando app di messaggistica istantanea, informazioni per le quali non si è sicuri della provenienza. Mandare in giro, magari con un messaggio, delle informazioni che potrebbero rivelarsi false, e che nella grande parte dei casi sono effettivamente false, genera panico e il panico è qualcosa di cui, in questo momento storico, dobbiamo decisamente fare a meno.

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