Il condono fiscale permetterà un’amministrazione più efficiente.
Il ministro Daniele Franco e il premier Mario Draghi hanno fatto passare la proposta sul condono fiscale. È stata scelta la cancellazione delle vecchie cartelle esattoriali ma solo per chi ha un reddito Irpef inferiore ai 30 mila euro. Inoltre, invece che coprire il periodo 2000-2015, varrà esclusivamente fino al 2010.
“Sì è un condono”, ha spiegato Draghi in una conferenza stampa. Lo stralcio delle cartelle prevede un massimo di 5.000 euro, che “corrisponde ad un netto di circa 2.500 euro tra interessi e sanzioni varie”. E così “permette all’amministrazione di perseguire la lotta all’evasione anche in modo più efficiente”.
Sarà applicabile, continua, solo a individui sotto un certo reddito “e forse con minore disponibilità economica. Avrà impatti molto molto limitati”. Il presidente del Consiglio ha continuato dicendo che a causa dell’accumulo delle cartelle “è chiaro che lo Stato non ha funzionato ed è importante che sia prevista una piccola riforma dei meccanismi di riscossione e discarico delle cartelle, il fatto di accedere a un condono oggi non avrebbe risolto il problema”.
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Scontro prima del Consiglio dei ministri su il condono fiscale
La Lega aveva minacciato di non partecipare al Consiglio dei ministri e poco prima della riunione c’è stato un incontro tra la delegazione della Lega e Mario Draghi. Così il premier ha commentato: “Oggi è un momento di grande condivisione. E’ chiaro che tutti i partiti entrati in questo governo lo hanno fatto portandosi un’eredità di convinzioni e annunci fatti nel passato, tutti hanno bandiere identitarie, quindi si tratta man mano di chiedersi quali sono quelle bandiere identitarie di buon senso e quelle a cui si può rinunciare senza fare danno né alla propria identità né all’Italia”.
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Matteo Salvini ha esultato “accelerazione targata Lega. 16 milioni di vecchie cartelle esattoriali finalmente cancellate, con l’impegno di proseguire con una più ampia pace fiscale entro aprile”.