Il DL Sostegni approvato il 19 marzo scorso prevede un indennizzo per le perdite di fatturato superiori al 30%. Stop ai codici ATECO.
Il codice ATECO è un sistema di classificazione introdotto lo scorso anno per suddividere le attività imprenditoriali in base alle proprie tipicità aziendali. Questo strumento è stato utilizzato dai precedenti decreti legge per elargire sovvenzionamenti e stabilire regole di apertura e chiusura degli esercizi commerciali.
Da molte parti si è riscontrato malcontento, perché secondo alcuni professionisti seguendo il criterio dei codici ATECO molte categorie penalizzate dalla pandemia rimanevano escluse dai ristori.
Il Decreto Sostegni, cavallo di battaglia del nuovo Governo Draghi, ha abolito questa modalità di classificazione in virtù delle perdite reali subite dalle aziende o dai professionisti.
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Il primo cambiamento è la modalità di erogazione dei sostegni; sparendo i codici ATECO gli indennizzi non verranno più elargiti automaticamente, ma bisognerà fare richiesta telematica tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate. Sarà necessario fornire la documentazione che attesti le perdite subite.
Altro punto importante riguarda il periodo di riferimento per dimostrare il calo di fatturato ed ottenere il ristoro. Nei precedenti DL si faceva capo al solo mese di Aprile 2020, il più penalizzato di tutto l’anno; ora l’arco di tempo è stato esteso a tutto il 2020, da mettere in relazione con il 2019.
La richiesta di sostegno può essere effettuata da tutte le categorie di aziende o lavoratori con partita IVA che nel corso del 2020 hanno subito un calo di fatturato a partire dal 30% su media mensile.
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Il contributo è previsto per tutte le attività con un fatturato entro i 10 milioni di euro.