Cartelle esattoriali, attenzione a un dettaglio fondamentale in caso di ricezione. Un dettaglio che cancellerebbe nell’immediato l’intero fascicolo
Si sta parlando molto di cartelle esattoriale in questo periodo, soprattutto in virtù dell’ultimissimo Decreto Sostegno che ha visto un ampio condono con la cancellazione dei fascicoli da massimo 5.000 euro che vanno dal 2000 al 2010. E’ stata una misura attuata con una duplice funzionalità: da una parte tendere una mano ai tanti debitori italiani dopo anni di problemi e segnalazioni varie del fisco, dall’altra per alleggerire la stessa Agenzia delle Entrate con molte cartelle non più esigibili.
Cartella esattoriale nulla in caso di quest’errore con la Pec
Ma a tal proposito è importante anche conoscere alcuni cavilli giuridici che potrebbe rendere nulla la cartella, come l’invio da un Pec con tanto di errore nel mittente. Ormai paragonabile a una raccomandata con ricevuta di ritorno, la posta elettronica ha valore legale e un simile sbaglio comporterebbe appunto l’annullamento della segna notifica.
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Come noto del resto, tutti gli indirizzi in questione rientrano in un elenco pubblico a norma di legge. E se l’Agenzia delle Entrate dovesse emettere una cartella a un indirizzo non presente, ecco che il tutto diventerebbe nullo. La conferma è arrivata dalla stessa magistratura che per l medesimo motivo ha appunto depennato alcune cartelle, fino a ritenerle addirittura inesistenti in molti casi.
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Tale situazione vale sia nel caso si trattasse del mittente che del destinatario: per controllare bisogna accedere al sito dell’Ipa, indice delle pubbliche amministrazioni, e controllare la lunga lista presente. Qualora la cartella dovesse essere emessa da un indirizzo non riconosciuto, è possibile fare ricorso entro 60 giorno dalla comunicazione. In tal caso la vittoria sarebbe assicurata.