Coronavirus e vacanze: analizziamo gli effetti devastanti della pandemia sulle famiglie ed i dati poco incoraggianti per l’estate prossima
Dopo oltre un anno di pandemia gli italiani si trovano a fare i conti con un emergenza economica senza precedenti. Che sta modificando non solo tanti aspetti della vita sociale delle famiglie ma anche quelli economici. Infatti in un periodo di sacrifici i primi tagli riguardano quelli per le spese “non necessarie” da affrontare. E che portano inevitabilmente anche alle vacanze estive.
In periodi di normalità tra il mese di marzo e quello di aprile milioni di italiani cominciavano a progettare le ferie di luglio es agosto. Quelle al mare per intenderci, anche con destinazioni estere prenotate per tempo. Ad oggi c’è invece da constatare che resta tutto fermo nel comparto vacanze, con la situazione di incertezza che frena nella programmazione del periodo di svago più atteso dell’anno.
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Nei numeri specifici parliamo di 5 milioni di italiani che non hanno deciso di programmare le loro ferie, mentre ce ne sono altri 20 milioni che non saprebbero cosa fare. Mettendo a freno il desiderio di sole e mare nell’incertezza di quello che potranno riservare i prossimi mesi. Si spera nella campagna vaccinale, anche se le ultime notizie su AstraZeneca hanno contribuito ad insinuare nuove preoccupazioni e dubbi.
Coronavirus e vacanze, i numeri di un disastro annunciato
Coronavirus e vacanze, un settore ingessato tra paure e dubbi per il futuro. Gli italiani al momento hanno “deciso di non decidere”, rinviano la questione ferie alle prossime settimane. Con la speranza di un cambiamento di passo nella campagna vaccinale e nel numero dei contagi. Dalle prime stime si possono ipotizzare almeno 12 milioni di presenze in meno rispetto al passato.
Secondo un indagine di Confturismo emerge che il 75% degli intervistati sarebbe propenso alla prenotazione delle vacanze se riuscisse ad arrivare ad una vaccinazione. Quindi al momento nella testa degli italiani c’è la situazione primaria inerente ai vaccini. Solo dopo averlo fatto in tanti confermano di voler pensare alle vacanze e a un ritorno graduale verso la normalità.
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Dai dati dell’indagine emerge anche che il 62% delle persone prese a campione potrebbe considerare l’ipotesi di destinazioni “covid-free”. Mete di vacanza sicure, con misure di precauzione prese in entrata e durate la permanenza nelle varie strutture. Con test per i viaggiatori e per tutto il personale presente nelle strutture ricettive.