Ritirato dal mercato un vino bianco italiano a causa delle presenza di piombo. Una notizia che ha creato non poche preoccupazioni a livello sanitario
Il vino bianco è uno dei simboli del nostro paese. Esportato in tutto il mondo, così come molte delle produzioni agroalimentari Made in Italy, allieta pranzi e vene di milioni di persone. I controlli sulla qualità del prodotto sono comprensibilmente molto rigidi, per scongiurare qualsivoglia pericolo per il consumatore finale.
Nella scorsa settimana sono state 98 le segnalazioni, di cui 9 arrivate dal Ministero della Salute italiano, diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi. Su 3 di questi è scattata l’allerta: Listeria monocytogenes in formaggio di latte vaccino crudo, proveniente dalla Francia; piombo in vino bianco italiano; tossina di Shiga, prodotta dal gruppo Escherichia coli, in formaggio a pasta molle dalla Francia.
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Per quanto concerne il vino bianco italiano all’interno del quale sono emerse tracce piombo, il prodotto è stato ritirato. Sono stati individuati anche una serie di prodotto che, fortunatamente, non hanno richiesto interventi urgenti. In particolare in pompelmi dalla Turchia, attraverso l’Italia; alto numero di Escherichia coli in mitili vivi refrigerati, provenienti dalla Spagna, purificati in Italia.
Lotti respinti alle frontiere a causa della presenza Salmonella enterica in vongole congelate, dal Vietnam; uso non autorizzato del colorante E 110 – Sunset Yellow FCF in uno snack a base di grano proveniente dalla Cina; nuovo ingrediente alimentare non autorizzato in bevande analcoliche dalla Cina.
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L’attività di tutela e di cura dal parte del Ministero della Salute è fondamentale. Solo con uno screening così attento e dettagliato è possibile individuare e bloccare i possibili pericoli per la salute dei cittadini.