Condono cartelle esattoriali, arriva un appello al Governo

Il condono delle cartelle esattoriali voluto dal Governo Draghi consentirà ai cittadini di eliminare i debiti col fisco, ma le perplessità per alcune categorie permangono.

Cartelle fiscali
Atti ufficio (Foto Pixabay)

La rottamazione cartelle esattoriali, inserita all’interno del Decreto Sostegni, è stata voluta dall’esecutivo per consentire ai cittadini in difficoltà di eliminare il debito con il fisco. Ovviamente non saranno prese in considerazione tutte le cartelle ma bisognerà che queste rispettino un periodo di riferimento ben preciso.

Nella fattispecie il nuovo decreto prevede l’azzeramento delle cartelle d’importo inferiore a 5mila euro e iscritte a ruolo tra il 2000 e il 2010 per i contribuenti con un reddito dichiarato nel 2019 inferiore a 30mila euro. Comprensibilmente questa limitazione esclude dal condono tutta una serie di situazioni che, almeno inizialmente, potevano sembrare rientranti nello stesso.

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Cartelle esattoriali, le perplessità dei professionisti

Cartelle fiscali
Atti ufficio (Foto Pixabay)

C’è chi in questi giorni ha palesato una serie di perplessità per quanto concerne il condono. In particolare Nunzio Bevilacqua giurista di impresa che, stando a quanto riportato da Qui Finanza, spiega che il Governo avrebbe dovuto pensare ad un altro tipo di intervento per sostenere i cittadini: “Più che misura sociale oggi quantomai necessaria e tantomeno condono, che presupporrebbe sostanziali benefici ai cittadini contribuenti“.

Il giurista, inoltre, sottolinea quanto i professionisti abbiano bisogno di un supporto in questa fase di grave crisi: “Per aiutare partite iva e professionisti bisogna intervenire in maniera equa ma graduale ed organica, non solo attraverso forme semplici semi-sussistenziali per i super minimi under 30mila, ma anche proattivamente, in forma contributivo-previdenziale fino alla soglia dei 65mila con il regime dei forfettizzati“.

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Un punto di vista abbastanza chiaro con il quale Bevilacqua chiede al Governo misure più organiche, ben oltre il semplice condono per le cartelle esattoriali concernenti gli anni dal 2000 al 2015. “Si dovrebbe non solo arrivare almeno al 2015 ma prevedere importi maggiori per talune causali commerciali e persone operanti in comparti particolarmente colpiti dalla crisi Covid-19“.

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