Il ministro Orlando ha rimandato la discussione in merito alla riforma delle pensioni
Il ministro Andrea Orlando ha annunciato che la riforma delle pensioni si farà ma non adesso. Le affermazioni del ministro indicano che la previdenza, attualmente, per la politica del governo, non riveste una priorità.
Intanto studi e commissioni hanno preso in esame la quota 100 per determinare da cosa è stato garantito il suo successo. Ma Orlando, ha voluto sottolineare che, “non diventerà un tema di priorità politica finché non avremo avviato il lavoro su altre due questioni che ritengo in questo momento più importanti: la riforma degli ammortizzatori e l’avvio di un confronto con le regioni sulle politiche attive”.
Ha anche dichiarato alla stampa estera che si discuterà dell’argomento ma non subito perché “non vogliamo mettere troppa carne al fuoco, si rischia di bruciarla. Adesso la cosa più importante è dare una risposta a chi rischia di perdere il lavoro e a chi lo sta cercando”.
Leggi anche: Riforma pensioni: dal 2022 sarà possibile uscire a 62 anni
Il governo Draghi e la riforma delle pensioni
Secondo il sottosegretario al Mef Claudio Durigon, ora serve una misura completamente diversa dalla quota 100 perché quando sarà terminato il blocco dei licenziamenti, se il mercato del lavoro non darà segni di ripresa, ci saranno moltissimi nuovi disoccupati.
Leggi anche: Riforma pensioni, ipotesi taglio degli assegni seguendo il modello spagnolo
Quindi il governo Draghi deve occuparsi non solo della flessibilità in uscita ma soprattutto di favorire i giovani per entrare nel mercato del lavoro. La riforma previdenziale, infine, può gravare solo in una minima parte sulle casse dello Stato italiano che sono, ad oggi, sovraccaricate da molte spese.