Buoni fruttiferi postali, cosa c’è da sapere prima di investire

Buoni fruttiferi postali, conviene investire adesso in piena pandemia? E qual è lo scenario attuale per il rendimento? Ecco tutti i dettagli

Foto (Pixabay)

I buoni fruttiferi postali, a distanza di anni, continuano ad essere in assoluto la forma di risparmio preferita degli italiani. Un po’ per tradizione, dopo aver visto nonni e genitori utilizzarli, molto soprattutto per la sicurezza assoluta dell’investimento e le spese quasi nulle per sottoscrivere un tale accordo.

Tuttavia, come inevitabile che fosse, quest’anno di pandemia da Covid-19 ha sensibilmente ridotto gli investimenti anche in tal senso. E non solo perché gli italiani hanno dovuto fare i conti con una crisi economica che ha limitato di parecchio le disponibilità, ma anche per una questione strettamente economica in virtù anche della precedente crisi di Governo.

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Buoni fruttiferi, conviene investire adesso?

Buoni fruttiferi postali
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Perché ci sono momenti e momenti per investire. Bisogna scegliere il periodo adatto, quello più funzionale, al fine di assicurarsi un rientro sempre più solido e corposo. Perché lo scenario peggiore, in un periodo di incertezza come l’attuale, è che questi possano essere bloccati o tassati ulteriormente. Tuttavia da questo punto di vista giungono totali rassicurazioni: investire oggi attraverso i buoni fruttiferi, malgrado lo scenario in cui siamo immersi, resta assolutamente sicuro e i tassi fissati non cambiano.

L’aspetto negativo, al massimo, è il rendimento basso nel corso degli anni. Ma questo è un problema a monte e non si può avere tutto: se si cerca un’occasione gratuita e soprattutto certezza di non perdere il proprio capitale, bisogna cedere da qualche altra parte. I buoni al momento più convenienti per questo periodo sono quello dedicati ai minori, i quali presentano un rendimento annuo loro fino al 2.50% rispetto a un massimo di 0.75 che offre invece il Buono 4×4.

Questo può essere sottoscritto da un qualsiasi genitore o parente e ha durata di 18 anni, quindi fino alla maggiore età del soggetto. Sul sito di Poste Italiane è anche possibile fare una simulazione inserendo cifra e data di nascita. Con 2.000€, considerando per esempio maggio come data di nascita del minore, la cifra maturerebbe fino a 2.968,20 finali.

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