Opere pubbliche per tutelare l’ambiente, un nuovo rapporto ne rivendica l’importanza per il futuro

Il Comitato per il capitale naturale ha presentato ieri il “Quarto Rapporto sullo stato del capitale naturale in Italia”

(Pixabay)

Il Comitato per il capitale naturale è un organo del Ministero dell’ambiente ed ha l’obbiettivo di tutelare il cosiddetto capitale naturale.

Il capitale naturale viene definito, come da primo rapporto dello stesso comitato:

l’intero stock di asset naturali – organismi viventi, aria, acqua, suolo e risorse geologiche – che contribuiscono a fornire beni e servizi di valore, diretto o indiretto, per l’uomo e che sono necessari per la sopravvivenza dell’ambiente stesso da cui sono generati”.

Ieri il comitato ha presentato il “Quarto Rapporto sullo stato del capitale naturale in Italia” alla presenza del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.

Dal dibattito web scaturito da questo incontro è emersa la necessità di dover realizzare

una grande opera pubblica di ripristino degli ambienti terrestri e marini attraverso la creazione di infrastrutture verdi e soluzioni basate sulla natura”

Leggi anche: La rivoluzione della bio plastica arriverà dal mare?

Bisogna tutelare il capitale naturale, necessarie grandi opere

(Pixabay)

Il finanziamento di queste grandi opere che prevedono per esempio: riforestazione, miglioramento delle aree fluviali, programmi per i parchi e il mare, riconnessione degli ecosistemi, turismo verde e decarbonizzazione; dovrà essere inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Il PNRR è un programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione europea.

Questi investimenti sono pensati nell’ottica della ripresa economica e sociale che si prospetta dopo la fine della pandemia ovvero all’interno del progetto per la ripresa dell’Europa, il Next Generation EU

Dalla discussione di ieri è emersa, inoltre, la volontà di una svolta generazionale che possa modificare profondamente il nostro rapporto con l’ambiente in cui viviamo e rivoluzionarlo a tal punto da poter diventare:

“la prima generazione capace di lasciare i sistemi naturali e la biodiversità dell’Italia in uno stato migliore di quello che abbiamo ereditato

Gestione cookie