Associazioni chiedono a Zuckerberg lo stop al progetto Instagram bambini

La società di Mark Zuckerberg Facebook sarebbe all’opera per creare una versione per bambini di Instagram. Immediata è stata la reazione di 99 tra gruppi e individui che si sono uniti nella campagna Campaign for a Commercial-free Childhood chiedendo con una lettera lo stop alla versione per bambini del Social a base di immagini.

Associazioni chiedono a Zuckerberg lo stop al progetto Instagram bambini
Associazioni chiedono a Zuckerberg lo stop al progetto Instagram bambini (foto: pixabay)

L’idea che possa esistere una versione per bambini, ovvero per minori di 13 anni, di Instagram non piace a moltissime associazioni che ora hanno scritto a Mark Zuckerberg chiedendo ufficialmente lo stop allo sviluppo di Instagram per bambini.

Il problema dei minori che si iscrivono a Facebook e Instagram è sotto gli occhi di tutti: il fatto di dover inserire manualmente la data di nascita permette a quelli più smaliziati di inserirne una che permetta di aggirare il blocco imposto ai tredicenni.

Infatti, a livello puramente teorico, l’accesso a Facebook e Instagram e gli altri social dovrebbe avvenire solo compiuti 13 anni. Calcolando buona parte di ciò che gira su queste piattaforme è chiaro che il limite non viene rispettato. Ecco quindi, che con una mossa simile a quando è nata la versione Kid di YouTube, Facebook sembra avere l’intenzione di creare un Instagram solo per i bambini controllato però dai genitori.

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Instagram per bambini, perché non piace

Associazioni chiedono a Zuckerberg lo stop al progetto Instagram bambini
Associazioni chiedono a Zuckerberg lo stop al progetto Instagram bambini (foto: pixabay)

Il motivo principale per cui l’idea di una versione per bambini di Instagram non piace alle 99 tra associazioni e individui che hanno firmato la lettera di Campaign for a Commercial-free Childhood è che, secondo loro, quelli che adesso si trovano su Instagram e non hanno l’età legale per trovarvisi non passeranno ad una versione fanciullesca dell’app solo perché è a disposizione.

Il problema più grosso, poi, sarà con i bambini ancora più piccoli che, magari a 7-8 anni, si ritroveranno a trafficare con lo smartphone e a farsi foto e video. Inoltre nella lettera vengono espressi i dubbi riguardo a come la presenza su un social potrebbe andare a interferire con lo sviluppo, soprattutto psicologico, dei bambini in età prepuberale: “negli anni della scuola media ed elementare, i bambini vanno incontro a una crescita incredibile nelle loro competenze sociali, nel pensiero astratto e nel senso del sé. Trovare modi per esprimersi e per connettersi con gli altri diventano particolarmente importanti. Siamo preoccupati che la proposta di Instagram per i bambini potrebbe sfruttare questi rapidi cambiamenti dovuti allo sviluppo.

Più In generale, la lettera riprende anche diversi studi che hanno collegato l’utilizzo eccessivo di dispositivi digitali e dei social media e i danni agli adolescenti con particolare riferimento ad Instagram: “Instagram, in particolare, sfrutta la paura dei giovani di perdersi qualcosa e il desiderio di essere approvati da chi guarda in modo tale da incoraggiare bambini e adolescenti a controllare costantemente i loro dispositivi e a condividere foto con i follower. Il concentrarsi senza sosta della piattaforma sull’apparenza, sulla presentazione del sé e sul branding si pone come sfida alla privacy e al benessere degli adolescenti“.

E se gli adolescenti hanno un minimo di cognizione di ciò che significa essere online, la lettera fa notare come i bambini più piccoli hanno ancora meno strumenti per affrontare queste sfide perché sono in una fase in cui stanno imparando a gestire le relazioni sociali, le amicizie, e la forza interiore. Questi bambini più piccoli sono “particolarmente vulnerabili alle caratteristiche manipolatorie e di sfruttamento della piattaforma “.

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Connessi ai problemi legati allo sviluppo psicofisico dei ragazzi più piccoli ci sono poi tutti quei problemi che sappiamo essere legati ad un utilizzo eccessivo dei prodotti digitali: obesità, minor benessere psicologico, minor felicità, peggioramento della qualità del sonno, aumento del rischio di depressione e aumento nel numero dei suicidi effettivamente portati a termine.

La creazione di un Instagram per bambini, quindi, pone una serie di comprensibili quesiti che, anche a nostro avviso, la dichiarazione ufficiale fatta dai rappresentanti di Facebook non aiuta a dissipare: “I bambini sono già online e vogliono connettersi con la famiglia e con gli amici, divertirsi e imparare. Vogliamo aiutarli a farlo in un modo sicuro e che sia proprio della loro età, e trovare soluzioni pratiche al problema attuale dell’Industria e dei bambini che mentono sulla loro età per accedere alle app”.

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