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L’Unione Europea verso il divieto al controllo dei cittadini tramite IA

Prendendo una decisione di segno opposto a quanto succede in altri Paesi, per esempio in Cina, l’Unione Europea si starebbe preparando a vietare l’utilizzo delle intelligenze artificiali, le IA, per classificare e sorvegliare in maniera indiscriminata i propri cittadini.

L’Unione Europea verso il divieto al controllo dei cittadini tramite IA (foto: pixabay)

Secondo quanto emerso dalla bozza di un documento che dovrebbe essere reso pubblico tra qualche giorno, la UE ha intenzione di rifiutarsi di permettere l’utilizzo delle intelligenze artificiali per la sorveglianza e la classificazione dei cittadini. Cosa che, per esempio, avviene invece in misura evidente in Cina e in misura minore anche negli Stati Uniti.

Nella bozza del documento con cui l’Unione Europea prende posizione contraria allo sviluppo e all’utilizzo di tecnologie di intelligenza artificiale per il controllo dei cittadini, si legge che la base da cui parte il rifiuto è la legge a tutela della privacy che garantisce a ciascun cittadino dell’UE il rispetto della propria privacy.

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Unione Europea, cosa prevederebbe il divieto per le intelligenze artificiali

L’Unione Europea verso il divieto al controllo dei cittadini tramite IA (foto: pixabay)

Secondo il documento circolante al momento, gli Stati membri dell’Unione Europea dovrebbero implementare gruppi di studio e valutazione in grado di esprimersi sulla percentuale di rischio delle varie implementazioni dell’intelligenza artificiale. Nella bozza sono anche previste sanzioni per le aziende che, contravvenendo a questo divieto, svilupperanno e metteranno in commercio software di intelligenza artificiali.

In particolare la bozza del documento vieta le intelligenze artificiali per la sorveglianza indiscriminata compresa quella relativa ai movimenti nello spazio o sfruttando dati ricavati da varie fonti. Sono inoltre vietate le IA che classificheranno i cittadini giudicando in questo modo l’affidabilità. L’utilizzo del riconoscimento facciale nelle aree pubbliche e gli altri sistemi di rilevazione attraverso scansioni biometriche potranno avvenire solo previa autorizzazione speciale.

Da ultimo ci dovrà essere totale trasparenza: i cittadini dovranno essere sempre informati tempestivamente se stanno interagendo con un operatore fisico o con una intelligenza artificiale.

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Ci sono chiaramente alcuni punti che vanno visti e modificati, in particolare desta preoccupazione il modo in cui sarebbe possibile identificare quelle intelligenze artificiali in grado di generare opinioni o prendere decisioni dannose per le persone. I promotori di questo disegno di legge hanno comunque tempo almeno fino al 21 aprile prossimo per apportare modifiche alla bozza.

Nonostante le imperfezioni, si tratta comunque di un documento importante che ribadisce i principi di salvaguardia e tutela della privacy che vigono all’interno dell’Unione Europea.

Pubblicato da
Valeria Poropat