Microtransazioni per scalare la classifica del super premio Cashback, questa la nuova tendenza che penalizza commercianti e imprenditori
Quando si parla di soldi si sa, molte delle remore etiche che di solito le guidano le persone vengono meno.
Continuano a circolare le notizie riguardanti il Cashback e in particolare su quei “furbetti” che ne pensano di ogni per riuscire a vincere il super premio da 1.500 euro. L’ultima notizia che riportiamo riguarda il caso avvenuto da benzinaio di Mortara (PV).
Un uomo, recatosi a fare rifornimento, avrebbe operato ben 10 transazioni da 60 centesimi l’una per effettuare il rifornimento della propria auto.
Fin qui niente di male, tutto il procedimento è pienamente legale, il problema però sussiste per gli imprenditori, in questo caso il gestore della pompa di benzina che si ritrova a perdere denaro a causa del costo delle transazioni. Come avrebbe affermato il benzinaio: “L’incasso è stato inferiore delle commissioni da pagare“.
Super premio Cashback , microtransazioni per scalare la classifica
Chi se ne approfitta sfrutta le falle del sistema che non considera la frequenza e la tipologia di pagamenti.
Il Cashback consiste in un rimborso del 10% degli acquisti fatti nei negozi fisici con qualsiasi carta di credito che sia stata registrata al programma dall’inizio del 2021.
Oltre a questo rimborso i primi 100mila consumatori che abbiano effettuato il maggior numero di transazioni vengono premiati con 1.500 euro di Super Bonus Cashback ogni 6 mesi.
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Per aggiudicarsi il super premio Cashback c’è chi è disposta a fare dei sacrifici, passando preziosi minuti del loro tempo per pagare poche decine di euro di benzina in decine di piccole rate. Ne risentono per gli imprenditori che si trovano a dover pagare più di quello che guadagnano a causa del costo delle commissioni.