Vittima di hacker per banca online vulnerabile ha diritto al rimborso

Sentenza che farà storia quella del Giudice di Pace di Sulmona che ha decretato che un risparmiatore, truffato da un hacker a causa di una vulnerabilità nei servizi online della banca, deve essere risarcito dal suo Istituto di credito. La vittoria è anche merito di Confconsumatori Sulmona.

Vittima di hacker per banca online vulnerabile ha diritto al rimborso
Vittima di hacker per banca online vulnerabile ha diritto al rimborso (foto: pixabay)

Vittoria per Confconsumatori Sulmona e per un risparmiatore abruzzese che si era visto sottrarre oltre 2.300 euro da un hacker nel corso di un’operazione fatta tramite sistema home banking online della sua banca: la Banca dovrà risarcire la somma sparita e pagare le spese legali.

Seguendo quanto previsto anche dalla Banca d’Italia, l’Istituto bancario “bucato” dall’hacker avrebbe avuto l’obbligo di controllare periodicamente i suoi sistemi di sicurezza e le eventuali vulnerabilità dell’online. Per questo, il Giudice di Pace di Sulmona ha potuto decretare che adesso la Banca dovrà risarcire il risparmiatore per la somma rubata dall’hacker, pagando in più le spese legali.

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Banca Online: ecco il rimborso per la vittima di hacker

Vittima di hacker per banca online vulnerabile ha diritto al rimborso
Vittima di hacker per banca online vulnerabile ha diritto al rimborso (foto: pixabay)

Cadere vittima di un hacker sta diventando un problema che sempre più cittadini si trovano ad affrontare. Disattenzione, mancanza di conoscenze adeguate degli strumenti, comportamenti non sicuri sono spesso il modo in cui i truffatori si appropriano dei dati personali degli utenti degli Istituti bancari. E in molti casi la banca non può essere ritenuta responsabile dei comportamenti dei correntisti disattenti.

In questo caso specifico invece, grazie anche all’intervento di Confconsumatori Sulmona, il risparmiatore abruzzese truffato dall’hacker potrà vedere ripristinata la somma persa, pari a oltre 2.300 euro. La differenza, ravvisata dal Giudice di Pace di Sulmona nel caso di specie, è che l’attività di hackeraggio che ha portato al furto della somma non è stata portata a termine per un comportamento scorretto del risparmiatore ma a causa di una vulnerabilità del sistema dell’home banking stesso.

Mantenere l’ambiente virtuale sicuro è uno degli obblighi delle banche che decidono di attivare questi servizi, che sono tra l’altro molto vantaggiosi per gli istituti bancari. Nella sentenza leggiamo quindi “Un tale beneficio deve dunque trovare, come trova nel dettato normativo, un giusto trasferimento, in capo allo stesso intermediario, del rischio portato dall’impiego dello strumento tecnologico. Nella fattispecie, l’attore, immune da qualsivoglia colpa grave, non è tenuto a sopportare le conseguenze dell’accaduto.”

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La banca è stata, in questo caso, vittima di un hacker che si è inserito nelle comunicazioni digitali e ha potuto così dirottare il bonifico che la vittima stava facendo con l’online. Hacker che è stato successivamente rintracciato, arrestato e condannato dal Tribunale di Brescia. Nessuna colpa da parte del risparmiatore quindi che ora sarà risarcito.

 

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