Una nuova serie su RayPlay racconta il dramma del Revenge porn.
Si parla sempre di più del revenge porn. Il fenomeno è in aumento, con l’intensificarsi dell’utilizzo delle nuove tecnologie da parte degli adolescenti.
La vendetta tramite pubblicazione di contenuti “privati” sui social è uno dei metodi più vili per ottenere un “risarcimento morale”. Con un click la diffusione di un video diventa incontrollabile, ed anche le conseguenze per la vittima.
Chi subisce la pubblica gogna nella maggior parte dei casi è il genere femminile. E così nel revenge porn i ruoli sono ben identificati: c’è un persecutore ed un perseguitato.
Come sostiene il sito adolescienza.it, ad essere artefice della persecuzione non è solamente chi avvia la diffusione del video, ma anche tutti coloro che condividono il contenuto con terzi; se il video incriminato non venisse copiosamente divulgato, i danni per la vittima sarebbero contenuti e più facilmente recuperabili.
Il revenge porn si basa su un meccanismo terrificante e spietato: basta un momento di fiducia, di abbandono senza pensare alle conseguenze, ed un marchio può accompagnare tutta l’esistenza di un’adolescente.
E quell’attimo di fiducia, in cui la vittima è inconsapevole di esserlo, è il nodo su cui si dipana la serie “Nudes”, versione italiana dell’omonimo teen drama norvegese.
Leggi anche: Revenge porn, il Garante della Privacy attiva un nuovo servizio per aiutare le vittime
La serie tv “Nudes”
(pixabay)Tre minifilm, 3 storie, 3 protagonisti differenti. A condurre la narrazione non è solamente l’occhio della vittima, ma anche quello del carnefice. Il ruolo di protagonista si avvicenda fra i due, ed anche il punto di vista.
Senza conoscere molto altro della serie da questi presupposti si può intuire che alternare la prospettiva della vittima e del carnefice può essere un modo per dire: nessuno è solamente vittima, nessuno è solamente carnefice.
Leggi anche: Aumento il numero dei migranti minorenni non accompagnati tra Messico e USA
Dopo la tragedia ci sarà redenzione? Si vedrà.