Dante Alighieri aveva la barba? La recente scoperta sull’aspetto fisico del Sommo Poeta lascia senza parole. Scopriamo tutti i dettagli
Una scoperta sensazionale e che potrebbe cambiare il corso della storia. Perlomeno quella del Sommo Poeta Dante Alighieri. La sua grandezza riecheggia nei secoli, con il suo nome conosciuto in tutto il mondo. La sua Divina Commedia viene studiata da sempre non solo nelle scuole ma anche da tantissimi letterati e studiosi che spesso ci spiegano come i temi trattati in quell’opera possono essere estremamente attuali anche nella società contemporanea.
Definendo il poeta fiorentino precursore della modernità oltre che uno dei maggiori esponenti della letteratura mondiale. Della vita del celebre personaggio della cultura italiana tanto si è parlato nel corso degli anni, anche per merito di alcuni personaggi della televisione che hanno esaltato la sua opera massima. Quella Divina Commedia che ha visto anche Roberto Benigni nella lettura e nella spiegazione in alcuni programmi in tv.
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Ma nelle scorse ore è emerso un particolare sulla vita del Sommo Poeta che ha lasciato senza parole. Una scoperta fatta per caso e che apre degli scenari nuovi sulla vita e sui cenni storici di uno dei personaggi simbolo nel mondo.
Dante Alighieri aveva la barba? La scoperta fatta per caso
Il Sommo Poeta per anni è stato mostrato con il volto che tutti conosciamo. Con dipinti e sguardo di profilo che ne hanno mostrato i lineamenti del viso. Ma un quadro inedito ha mostrato un Dante Alighieri diverso da come lo abbiamo sempre visto. L’opera misteriosa ed affascinante si trova nell’ufficio della sindaca di Orvieto Roberta Tardani, ed è stato attenzionato in occasione dei 700 anni dalla morte del poeta.
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E a ridosso della giornata dedicata a lui, il “Dantedì”, si è fatta la scoperta. Dal dipinto si nota la folta barba sul volto del poeta, e l’opera potrebbe risalire al 1500-1600. Non si conoscono dettagli precisi sull’autore, anche se esperti d’arte e storici sono all’opera per scoprire tutti i dettagli sul misterioso ritratto. Conferme potrebbero intanto arrivare dal Giovanni Boccaccio, che nel suo “Trattatello in laude di Dante” parla del Sommo Poeta con una folta barba. Un dipinto che potrebbe avere un valore inestimabile.