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Soglia del dolore, gli uomini resistono meno delle donne: lo dimostra uno studio

Un nuovo studio riferisce che gli stereotipi di genere entrano anche nell’attribuzione del dolore. Apparentemente le donne “soffrono meno”.

(pixabay)

La resistenza al dolore, si sa, è un fatto soggettivo. E lo è anche la percezione che un osservatore ha della sofferenza altrui. Misurare il dolore e poterlo comparare scientificamente è un’operazione che la medicina non è ancora riuscita a fare, ma sono stati elaborati numerosi studi sull’“attribuzione dell’intensità del dolore”.

Elizabeth Losin è un’autrice e assistente del professore di psicologia e direttore del laboratorio di neuroscienze sociali e culturali presso l’Università di Miami, ed ha pubblicato un recente studio sul Journal of Pain.

Il tema della ricerca è focalizzato sui “Pregiudizi di genere nella stima del dolore degli altri. L’esperimento si è svolto in due fasi.

Nella prima un campione di 50 partecipanti ha visionato dei video con pazienti di sesso maschile e femminile che eseguivano degli esercizi con una spalla ferita. Le espressioni facciali dei pazienti sono state analizzate attraverso il Facial Action Coding System (FACS). I ricercatori hanno utilizzato questi valori FACS per fornire un punteggio obiettivo dell’intensità delle espressioni facciali dolorose dei pazienti.

A seguito dell’esposizione ai video, i partecipanti hanno compilato una scheda in cui attribuivano ai vari soggetti un livello di intensità di dolore differente, su una scala da 1 a 100.

Nella seconda fase, è stato replicato l’esperimento con altri 200 partecipanti, introducendo la discriminante di genere. La valutazione dell’intensità del dolore doveva essere associata al sesso del soggetto osservato.

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I risultati dello studio

(pixabay)

L’analisi dei dati prelevati dai questionari ha messo in luce un forte sbilanciamento a favore del sesso maschile. Considerato generalmente più stoico, a parità di dolore nell’espressione facciale, il genere maschile è stato considerato quello “che soffre di più”. Le valutazioni di questo tipo sono emerse indistintamente da partecipanti maschi e femmine.

Se lo stereotipo è pensare che le donne siano più espressive degli uomini, forse ‘eccessivamente’ espressive, allora la tendenza sarà quella di scartare i comportamenti dolorosi delle donne“, così commenta Losin i risultati della sua indagine.

L’importanza di questo studio sta nel fatto che al pregiudizio di genere sull’attribuzione del dolore si potrebbe accompagnare una terapia più blanda e non efficace.

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“Le persone, anche quelle con formazione medica in altri studi, hanno dimostrato di avere pregiudizi demografici coerenti nel modo in cui valutano il dolore di pazienti maschi e femmine e questi pregiudizi influiscono sulle decisioni di trattamento“.

 

Pubblicato da
Giulia Borraccino