Il Cecil Hotel è stato nei decenni teatro di avvenimenti inquietanti e criminali. Netflix produce una serie sulla morte di Elisa Lam.
Non è raro che la letteratura e la cinematografia utilizzino un hotel come scenario inquietante della narrazione. Un hotel è non-luogo (definizione di Marc Augé), uno spazio crocevia di individui ed esistenze di passaggio, ma non per questo è poco significativo.
Se si riporta alla mente l’Overlook Hotel di “Shining” o il Bates Motel di “Psycho”, non si può non avvertire un brivido lungo la schiena. A contribuire alla suggestione spaventosa dei film citati è l’hotel stesso, con i suoi lunghi corridoi e le sue stanze asettiche.
Lo stesso meccanismo è replicato nella serie Netflix “Sulla scena del delitto: il caso dell’Hotel Cecil”. Questo docufilm realizzato in 4 puntate tenta di gettare una luce sulle ombre che avvolgono la fama dell’hotel californiano.
Dagli anni ’20 del Novecento, il Cecil Hotel ha registrato numerose sparizioni, suicidi, omicidi ed incidenti che hanno portato la sua nomea di “teatro del mistero” al livello mondiale.
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La serie si incentra sulla sparizione e la morte di Elisa Lam, studentessa americana, che nel 2013, durante un viaggio, ha soggiornato nel Cecil Hotel di Los Angeles, e lì ha trovato la sua fine.
Durante la sua sparizione e prima del ritrovamento del corpo, un video tratto dalla sorveglianza dell’albergo ritraeva Elisa all’interno di una cabina dell’ascensore intenta a gesticolare con fare inquietante. I disturbi psichici di cui soffriva la ragazza hanno avvalorato la tesi che si trattasse di una crisi da disturbo bipolare, ma c’è anche chi sospetta che fuori dalla cabina dell’ascensore ci fosse un anonimo interlocutore.
Pochi giorni dopo la diffusione del video è stato ritrovato il corpo della ragazza nella cisterna dell’acqua dell’hotel. Le indagini si sono chiuse con la teoria dell’incidente, ma da tutte le parti si nutrono dubbi sull’accaduto.
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La serie Netflix tenta di costruire una tesi sulla morte di Elisa, e sui fatti inquietanti precedentemente accaduti. Ad essere sotto indagine, in questo caso, non è una persona fisica, ma l’Hotel Cecil stesso, con le sue 700 stanze e la sua ambientazione decadente.