Il coprifuoco alle 22 fa discutere parecchio soprattutto in vista delle prossime ed imminenti aperture nelle regioni. Ma c’è una novità
La misura restrittiva del coprifuoco sta facendo discutere tanto le diverse fazioni politiche di maggioranza ed opposizione. In verità si è registrato anche il dissenso della Lega, forza di governo, che ha mostrato attraverso il leader Matteo Salvini, delle forti perplessità di fronte ad un provvedimento che sembra stridere parecchio di fronte alle aperture proposte dall’esecutivo targato Draghi. L’orario delle 22 proprio non va giù agli operatori soprattutto del campo della ristorazione.
“Come si fa a rimanere aperti di sera e dover chiudere entro le 22?”. Questa la domanda che si fanno in tanti. Che di fronte a questa situazione preferiscono proprio non aprire piuttosto che dover rispettare un provvedimento che lascia tante perplessità. Nelle scorse ore il governo ha varato un nuovo decreto che prevede zone gialle per la gran parte dell’Italia.
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Con riaperture scaglionate per settori, con possibilità anche al chiuso di poter riaprire anche oltre l’asporto e al vincolo delle 18. A dare qualche spiegazione in più è stata Maria Stella Gelmini, ministro per gli Affari Regionali a Telelombardia.
Coprifuoco alle 22, ma non fino al 31 luglio
Il ministro si è soffermato sulla misura del coprifuoco alle 22, chiarendo che questa situazione potrebbe ben presto cambiare e portare delle novità anche nelle prossime settimane. L’Italia infatti dal 26 aprile tornerà gialla ad eccezione di poche regioni, e per questo motivo effettivamente pare eccessiva questa restrizione mantenuta. Ma la situazione sanitaria impone ancora cautela.
I contagi e le vittime nei vari bollettini continuano a rimanere alte, per questo motivo la Gelmini ha voluto dare una spiegazione su quanto deciso dal governo. Affermando che “il coprifuoco alle 22 non sarà mantenuto per forza fino al 31 luglio”. Anzi, il ministro ha dichiarato che appena le condizioni lo permetteranno la misura restrittiva potrebbe essere cancellata.
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Per il ministro tanto dipenderà dal comportamento responsabile dei cittadini e soprattutto dall’andamento della campagna vaccinale. Con numeri bassi e miglioramenti dei dati il coprifuoco “sarà solo un brutto ricordo” ha dichiarato.