Nel mare di Mondello ritrovato un tesoro antico dal valore inestimabile: le ricerche hanno evidenziato la possibile presenza di un relitto nel fondale
Il fondale del mare di Mondello ha regalato un tesoro dal valore inestimabile per l’Italia. Non è la prima volta che le acque della Sicilia portano alla luce dei reperti storici antichi che rappresentano dei veri e propri reperti da poter annoverare nel patrimonio artistico e culturale del paese. Terra crocevia di affari e viaggiatori sia nell’epoca antica che in quella moderna, questa regione ha regalato da sempre scoperte sensazionali.
La vicinanza con altri paesi anche del Medio Oriente e dell’Africa, ha da secoli fatto rinvenire oggetti storici che possono risalire anche alle civiltà antiche. E parliamo di quelle greche e romane. Senza dimenticare anche il periodo del Medio Evo e quello ancor più recente dell’epoca contemporanea e delle Guerre Mondiali.
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Insomma, parliamo di una terra che esprime storia e cultura, ma anche tantissimi ritrovamenti che inducono la Soprintendenza a continuare le ricerche sul territorio senza sosta. Perché le sorprese potrebbero non fermarsi a questo ritrovamento.
Nel mare di Mondello un tesoro unico ed inestimabile
La scoperta della Soprintendenza nel fondale del mare di Mondello è da ritenersi davvero straordinaria. Parliamo di tre anfore del periodo romano provenienti dal famoso Golfo. Ad una profondità di 12 metri ed a cento metri dall’antico stabilimento balneare di Mondello. Questo ritrovamento ha allertato gli studiosi arrivati sul posto da tutta Italia.
Le tre anfore risalirebbero al periodo che va tra il II secolo a.c. ed il II secolo d.c. e sono del tipo Dressel 2/4. I ritrovamenti sono arrivati per merito di Stefano Vinciguerra, coordinatore del gruppo subacqueo della Soprintendenza del Mare. A questo punto si ipotizza che nell’area possa esserci un relitto che possa nascondere altri tesori come questi. E le ricerche stanno continuando in questa direzione.
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I lavori di ricerca continuano senza sosta, con la consapevolezza che nelle acque palermitane possano essere nascosti ancora altri tesori come questi. E dal valore inestimabile che non si riesce nemmeno a quantificare.