Ritiro alimentare, scatta l’allerta massima lanciata dal ministero della Salute: prodotto da non consumare per presenza di pesticidi
Il ministero della Salute ha diramato un nuovo avviso in merito ad un ritiro alimentare di un prodotto dal mercato perché contenente pesticidi. E quindi potenzialmente dannoso in caso di consumo. Il sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) ha invece segnalato ben 85 prodotti. Andiamo a scoprire di quali si tratta e quali danni alla salute possono provocare.
Partiamo dai pesticidi presenti su pompelmi rosa dalla Turchia. Ma anche presenza di ossido di etilene in farina guar dall’India, e stessa sostanza riscontrata anche nell’integratore HerbaClean. Inoltre si segnala presenza di glutine nei cuoricini di cioccolato croccanti provenienti dalla Germania di marca Biovegan.
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Tra gli alimenti segnalati ci sono anche allergeni in insalata di alghe congelate provenienti dalla Cina e semi di soia etichettata in modo sbagliato a farro dall’Ungheria.
Come detto il principale prodotto da richiamo alimentare urgente resta quello del pompelmo alterato dai pesticidi provenienti dalla Turchia. Il ministero della Salute ha informato della pericolosità del frutto che potrebbe provocare rischi per chi li consuma. Ma la lista degli alimenti finiti sotto osservazione si allunga anche con altri prodotti. Da prestare sempre massima attenzione su quello che si acquista.
Parliamo di militi contaminati da Escherichia (Mytulus galloprovincialis) dall’Italia, salmonella enterica in parti di pollo refrigerate provenienti dalla Polonia e mercurio in pesce spada refrigerato dalla Spagna. Da attenzionare anche presenza di aflatossine in arachidi dall’Egitto e tossina Shiga in carne di agnello refrigerata dalla Nuova Zelanda.
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L’elenco dei prodotti e dei lotti è presente sul sito del ministero della Salute. Il consiglio resta quello di non consumare questi alimenti da riconsegnare al più presto al punto vendita acquistato. Il consiglio resta quello di porre massima attenzione in tutti i prodotti che vengono acquistati nei punti vendita, soprattutto per quelli che provengono dall’estero. E da alcuni paesi che spesso si segnalano per poca attenzione nelle esportazioni.