È stata presentata alla Camera dei Deputati una proposta di legge che sicuramente porterà ad accese discussioni. Si tratta infatti di una proposta di legge per regolamentare l’utilizzo degli smartphone da parte dei bambini con addirittura delle sanzioni per chi non rispetta la quantità di tempo indicata.
Un gruppo di deputati ha pensato ad una proposta di legge, che è stata presentata alla Camera, per arginare il problema del numero eccessivo di ore che i minori passano davanti a un telefonino. Nella proposta di legge sono previste fasce d’età che hanno a disposizione un certo numero di ore da passare davanti allo smartphone, superate le quali può scattare anche una multa molto salata.
Con la pandemia, ovviamente, è aumentato il tempo che i minori passano davanti allo smartphone e agli altri dispositivi elettronici ed è sicuramente aumentato anche il tempo che passano senza che vi sia la supervisione di un adulto che li aiuti a decidere quali e quanti contenuti vedere.
Questa situazione ha portato allora un gruppo di deputati tra cui Fioramonti, Palmisano, Vizzini e Lombardo, a presentare una proposta di legge per avere un regolamento nazionale che possa quantificare le ore che i ragazzi minori di 12 anni possono passare davanti a uno smartphone o davanti a un altro dispositivo elettronico.
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Bambini e smartphone: ecco la proposta di legge
Nella proposta di legge si fa innanzitutto riferimento ai diversi studi effettuati negli anni e che legano alcune difficoltà sempre più diffuse tra i ragazzi e i bambini e un utilizzo spropositato dei dispositivi elettronici. Questo l’incipit della proposta di legge presentata lo scorso 15 marzo: “Difficoltà di apprendimento, ritardi nello sviluppo del linguaggio, perdita della concentrazione, aggressività ingiustificata, alterazioni dell’umore, disturbi del sonno, dipendenza: sono solo alcuni degli effetti che eminenti studiosi hanno riscontrato dopo aver verificato le conseguenze che l’uso continuato di telefoni cellulari e di altri apparecchi radiomobili provocherebbe nei bambini e negli adolescenti“.
Nella proposta di legge si fa anche riferimento al fatto di come i bambini siano in grado di utilizzare perfettamente qualunque dispositivo elettronico, e questa è una verità che è sotto gli occhi di tutti, ma che nei fatti non conoscono le insidie legate al funzionamento dello stesso dispositivo elettronico. Per quanto riguarda poi possibili danni legati alla salute, nella proposta si fa notare che se è vero che non vi sono evidenze scientifiche che leghino l’insorgenza di alcune patologie con l’esposizione alle radiazioni di smartphone e dispositivi elettronici, è pur vero che vi sono comunque ancora studi da portare avanti.
Vengono poi anche portate come evidenze del fatto che vada fatto qualche cosa le proposte di legge portate da altri Paesi, per esempio Belgio, Irlanda e Stati Uniti d’America, per vietare la vendita di smartphone ai minori di 14 anni. Ma, se l’idea di dover mettere o poter mettere un timer all’utilizzo degli smartphone sembra assurdo, è anche vero che l’Italia è a livello europeo Il primo paese per utilizzo dei telefoni cellulari e per la diminuzione dell’età media di chi lo possiede.
Segnale questo che è ormai la normalità che il rapporto tra Italiani e dispositivi elettronici inizia sempre più presto. Scopo ultimo della proposta di legge è quello di avere un impianto normativo il cui fine è “concorrere alla salvaguardia del processo di crescita psicofisico dei minori di anni 12 attraverso il divieto dell’uso autonomo dei dispositivi digitali funzionanti tramite onde a radiofrequenza“.
Nel provvedimento sono anche abbozzate le fasce d’età: fino ai 3 anni la proposta è quella di vietare assolutamente qualunque alunque rapporto con il dispositivo elettronico, per i minori tra 4 e 6 anni l’utilizzo massimo è di un’ora, che sale a 3 ore al giorno per i minori tra 6 e 8 anni, e arriva a un massimo di 4 ore per i minori tra 9 e fino a 12 anni. Questi orari sono da intendersi sempre, stando alla proposta di legge, sotto la supervisione di un adulto. Sicuramente il punto che farà più discutere sono le sanzioni: sono proposte infatti ammende da 300 a €1500 per chi non rispetta i limiti imposti.
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Chiaramente, al momento si tratta soltanto di una proposta di legge che avrà, è lecito supporre, un lungo e travagliato iter. Speriamo comunque che, anche se questa proposta dovesse naufragare, cambi in qualche modo la nozione secondo cui gli smartphone sono innocui giocattoli per bambini.