Sono iniziate da poco le riprese, ma la nuova serie firmata Netflix già crea delle aspettative. La produzione attende un successo assicurato.
Il Luna Park, memoria di anni passati, scenario di intrattenimento ma anche crocevia di storie e personaggi singolari.
Tutti i mestieri finalizzati all’intrattenimento sono inseriti in contesti “devianti”, anomali rispetto alla normalità. Molte narrazioni letterarie o filmiche si sono incentrate su questo. Si pensi solo alla pletora di produzioni sul circo, di cui forse l’esemplare più rappresentativo è “La strada” di Federico Fellini.
Ma anche il Luna Park non è da meno. E’ un luogo di sospensione dalla realtà, dove l’avventore si immerge in una pluralità di evocazioni sensoriali: immaginazione, paura, brivido, velocità.
I parchi di divertimento generici sono stati presto sostituiti dai parchi “a tema”, di cui il pioniere è Disneyland.
Così i parchi giochi sono diventati di minor appeal per la clientela, e molti di essi hanno chiuso. E’ il destino che ha segnato il Lunapark di Roma, anche detto Luneur.
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La serie Netflix sul Lunapark romano
Non si hanno ancora molte notizie sulla nuova serie Netflix, ma la trama è stata anticipata.
Al centro della narrazione ci sono due ragazze della Roma anni ’60. Nora e Rosa sono due giovani donne di estrazione sociale agli antipodi: una è ricca, l’altra lavora al Luna park. L’amicizia tra le due porta le rispettive famiglie a ripensare al proprio passato, e su questi presupposti, a mirare al futuro attraverso lo sguardo delle nuove generazioni. Sullo sfondo, ma come protagonista, il parco di divertimenti, luogo in cui si intrecciano incontri e destini. Il tutto coronato dagli anni ’60, rinomatamente epoca di cambiamenti e capovolgimenti sociali.
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Quando in una soria il vero protagonista è un luogo o un contesto storico sociale ci si attende una trama che possa svilupparsi con chiavi di lettura molteplici. Chissà se il prodotto sarà all’altezza delle aspettative.
