Digitale terrestre, attenzione alla brutta sorpresa improvvisa: milioni di televisori potrebbero smettere di funzionare all’improvviso
Arrivato anche maggio, l’Italia si avvicina sempre di più allo swicht-off nazionale atteso per settembre. Da tale periodo, infatti, la nazione inizierà a muoversi per passaggio in DVB-t2 basato sul 5G. Questa permetterà in particolare una miglior qualità della trasmissione, ma non tutti gli attuali dispositivi saranno capaci di supportale la nuova tecnologia. Motivo per cui, senza informarsi e successivamente intervenire, si rischia un blackout totale di milioni e milioni di dispositivi tutto d’un tratto.
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Secondo quanto riferisce Confindustria Radio Tv, i primi pezzi a rischio sono circa 250 mila vecchi apparecchi “Sd” ancora in circolazione. Caratterizzati da tubo catodico, questi non riceveranno più alcun segnale a partire da settembre. Per giugno 2022 invece, ovvero quando questo processo di emigrazione sarà terminato nell’intero Stivale, saranno a rischio tutti i televisori acquistati prima del 2017.
Ed è infatti proprio questo un primissimo fattore per capire come muoversi o meno: se il dispositivi è acquistato nel suddetto anno, potete stare tranquilli in quanto – a meno che non sia un televisore degli anni precedenti – sarà sicuramente attrezzato per tale novità. Altrimenti bisognerà cambiare dispositivo o, se non troppo datato, affiancargli un nuovo decoder dal prezzo che oscilla tra i 25 e 40 euro per continuare a vedere tutti i programmi.
Ci sono tuttavia due modi per verificare l’idoneità della vostra televisione: verificare innanzitutto se riuscite a vedere in alta definizione tutti i canali HD a disposizione dal canale 501 in poi, oppure provando i canali test 100 e 200. Se in questi dovesse appararvi la scritta ‘Test HEVC Main10’, allora non ci sarà bisogno di nessun cambiamento. Qualora uscisse un quadro tutto nero, invece, bisognerà intervenire il prima possibile.