Codacons si scaglia contro l’azienda Rai. Nel concerto del 1° maggio “2 circostanze gravissime che hanno riguargato Fedez”.
Il concerto del Primo maggio a Roma è nato come occasione per coniugare intrattenimento e riflessione sui diritti dei lavoratori. Negli anni questo secondo intento si è diradato in favore del primo, ma in ogni caso la continuità dell’evento (ad eccezione del 2020) ha garantito un immutabile sigillo tra la festa dei lavoratori e la musica come voce dei loro diritti.
Quest’anno l’edizione è stata replicata esclusivamente in versione mediata dai canali televisivi e streaming. E, come è già accaduto per il Festival di Sanremo, a catalizzare l’attenzione è stato Fedez, non in veste di musicista ma di personaggio pubblico.
Il rapper, in occasione del concerto, si è palesemente schierato a favore del ddl Zan, il disegno di legge contro la omotransfobia che da settimane ristagna in Senato e divide la maggioranza. La Rai ha tentato un boicottaggio sul discorso di Fedez; da lì è partita l’accusa di censura contro l’Azienda del servizio pubblico.
Codacons, in un comunicato stampa, ha espresso il proprio biasimo verso “2 circostanze gravissime che hanno riguardato Fedez”. L’associazione ha evidenziato come l’intervento del rapper sia stato l’occasione per realizzare un megaspot alla Nike, contravvenendo alle regole a tutela dei consumatori.
Ad rendere più grave il fatto, è stato proprio l’oggetto della violazione: “la Nike è stata più volte associata al fenomeno dello sfruttamento del lavoro in paesi sottosviluppati, e la pubblicità al marchio ad opera di Fedez è avvenuta nel corso di un evento dedicato proprio alla difesa dei diritti dei lavoratori.”
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Il secondo illecito della Rai riguarda il tentativo di censura al discorso del rapper. “Alla Commissione di Vigilanza Rai l’associazione chiederà inoltre di sanzionare l’illecito tentativo di censura in merito all’intervento del rapper, non solo assurdo se si considera il contesto del concertone, ma che ha finito per amplificare il messaggio pubblicitario in favore della Nike”.
Nel comunicato stampa, Codacons fa presente che il messaggio contro l’omofobia di Fedez è contraddittorio, se emesso dalla stesa voce che nel 2011 recitava in “Tutto il contrario”:
“Mi interessa che Tiziano Ferro abbia fatto outing
Ora so che ha mangiato più würstel che crauti
Si era presentato in modo strano con Cristicchi
“Ciao sono Tiziano, non è che me lo ficchi?”
E non è vero che il potere è in mano ai ricchi”.
Certo, il brano si chiama “Tutto il contrario”, quindi resta sospeso capire se il rapper volesse intendere letteralmente quello che ha detto o “tutto il contrario”.
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Conclude Codacons: “Presenteremo domani un esposto ad Antitrust e Commissione di vigilanza Rai affinché sia aperta una inchiesta volta a sanzionare chi ha permesso a Fedez di realizzare, attraverso il concerto del primo maggio e gli schermi Rai, un mega spot pubblicitario a favore della Nike, di cui il rapper indossava un cappellino con il marchio ben in vista”.