Torna in auge il tema previdenziale. A prendere parola sono i sindacati di base, che richiedono al governo misure eque per i lavoratori.
Si torna a parlare di pensioni. La compianta Quota 100 ha lasciato un vuoto normativo, o meglio, il suo termine a fine anno comporterà un ritorno al passato in materia previdenziale.
Tornerà il regolamento stabilito dalla precedente legge Fornero, secondo la quale l’età pensionabile è 67 anni. Coloro che stavano per finalizzare i requisiti per la pensione anticipata, formula Quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi), pare rimarranno a bocca asciutta.
A prendere parola in merito al cosiddetto “scalone” dell’età pensionabile questa volta sono i sindacati di base: Cgil, Cisl e Uil.
Mentre sono in attesa di una convocazione da parte del premier Mario Draghi sul confronto per il PNRR, i sindacati chiedono un tavolo di discussione sul tema delle pensioni anticipate.
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Le richieste di Cgil, Cisl e Uil
I sindacati richiedono un confronto immediato con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, e promuovono un’iniziativa sul web sul tema previdenziale, “Cambiare le pensioni adesso”, in programma il 5 maggio con i segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.
La proposta di Cgil, Cisl e Uil è di introdurre l’uscita dal mondo del lavoro a 62 anni o con 41 anni di contributi alle spalle, senza tener conto dell’età anagrafica.
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I sindacati inoltre chiedono di “Riconoscere la diversa gravosità dei lavori e anche il lavoro di cura delle donne, le maggiori vittime dell’inasprimento dei requisiti pensionistici degli ultimi anni; di prevedere una pensione di garanzia per i giovani, di sostenere il reddito dei pensionati ed estendere la 14esima, di rilanciare la previdenza complementare.”