Un nuovo piano per riformare l’assistenza agli anziani non autosufficienti è stato inserito nel PNR R grazie al lavoro del Network Non Autosufficienza e di Cittadinanzattiva.
I punti chiave della proposta del Network Non Autosufficienza, elaborata e sostenuta anche da molti soggetti tra cui Cittadinanzattiva, sono entrati effettivamente nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Soddisfazione espressa dalle organizzazioni promotrici per una riforma che, questo è l’intento, si orienti sul sostegno alla domiciliarità, tra le altre cose. Ma occorrerà vigilare perché la riforma prenda forza entro primavera 2023, data della fine naturale della legislatura attualmente in corso.
Cominciamo con il condividere le affermazioni di alcune delle organizzazioni promotrici, Alzheimer Uniti Italia, Caritas, Cittadinanzattiva, Confederazione Parkinson Italia, Federazione Alzheimer Italia, Forum Disuguaglianze e Diversità, Forum Nazionale Terzo Settore, La Bottega del Possibile: “Esprimiamo grande soddisfazione per l’avvio di questa riforma e ringraziamo il Presidente del Consiglio Draghi e i ministri Orlando e Speranza che hanno accolto e sostenuto la nostra richiesta“.
La riforma immaginata e adesso presente nel PNRR si concentra su una integrazione tra aspetti sociali dell’assistenza agli anziani non autosufficienti e aspetti sanitari. Nella proposta delle organizzazioni, e quindi nella riforma, si prevede un sistema orientato sulla preminenza del sostegno alla domiciliarità con una incrementazione dei servizi. Verrà inoltre rafforzato il modello di intervento utilizzando il principio della cura multidimensionale.
Perché però la riforma si concretizzi entro la fine della legislatura, a primavera 2023, fanno sapere dalle associazioni “Dovremo vigilare affinché gli interventi previsti nella fase iniziale siano effettivamente predisposti, a cominciare da uno stanziamento adeguato di risorse che nel piano – seppure incrementate – sono ancora lontane dai 7,5 miliardi richiesti nella proposta“.
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I promotori della riforma si sono poi dati tre passi da compiere nel prossimo futuro: accompagnare e sostenere la realizzazione della legge di riforma in maniera tale che la normativa che ne uscirà sia effettivamente rispondente a quanto necessario per gli anziani non autosufficienti; cominciare bene il percorso, quindi mettere in atto le prime misure per innovare il sistema. E alimentare la collaborazione tra i ministeri interessati, tra i vari soggetti sociali e tra questi e il Governo. Anche perché è proprio il dialogo tra le parti, un dialogo che ascolti chi è tutti i giorni accanto agli anziani non autosufficienti, che potrà consentire di realizzare effettivamente una riforma per la non autosufficienza che si ponga come innovativa e rispondente alle necessità.