Cittadinanzattiva chiede all’Aifa che venga modificata la nota 98 sulla prescrizione e sugli interventi chirurgici per curare la maculopatia.
Cittadinanzattiva, Comitato Macula e Goal (Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi) lanciano un appello all’Aifa per modificare le indicazioni sui trattamenti per la maculopatia.
Maculopatia è un termine che indica in modo generico qualunque patologia che interessi la parte centrale della retina. I trattamenti per eliminare queste patologie avvengono tramite somministrazione di farmaci e/o iniezioni intravitreali.
Il nodo centrale è rappresentato dalla nota 98 di un comunicato dell’Aifa, che fornisce si medici indicazioni sul criterio di prescrizione dei farmaci contro le maculopatie.
L’associazione italiana del farmaco suggerisce “L’uso prevalente, e per quanto riguarda le indicazioni terapeutiche comuni, i farmaci in oggetto sono da considerarsi sostanzialmente sovrapponibili sotto i profili di efficacia e sicurezza e si raccomanda al medico prescrittore di privilegiare la scelta della somministrazione economicamente più vantaggiosa, fatta salva la necessaria appropriatezza delle prescrizioni mediche”
Le associazioni sopracitate discordano sull’economicità come criterio primario di scelta. Non perchè esso non sia rilevante, ma per dare più rilevanza al “Criterio dell’appropriatezza, della personalizzazione e della continuità dei trattamenti, nell’ottica di rispondere innanzitutto ai bisogni dei pazienti”. Con quest’intento si esprime cittadinanzattiva in un comunicato stampa del 7 maggio.
L’associazione dichiara di aver palesato queste richieste all’Aifa nero su bianco lo scorso 22 marzo, senza ricevere alcuna risposta.
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Le motivazioni delle tre associazioni
Cittadinanzattiva, Comitato Macula e Goal richiedono la modifica della nota 98 allo scopo di favorire sia il trattamento adeguato al paziente che un allegerimento del carico sul SSN.
Tra le richieste è inserita l’istanza di poter effettuare le iniezioni intravitreali anche in ambulatori autorizzati, e non esclusivamente in sala operatoria. In questo modo, secondo le associazioni, si snellirebbe l’iter di accesso alle cure delle maculopatie, ed allo stesso tempo, diminuirebbe il carico di lavoro per l’SSN, già intasato dall’emergenza pandemica.
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Concludono le associazioni: “Ci auguriamo che l’Agenzia del Farmaco possa rivedere la nota e porre i correttivi necessari affinché i pazienti con maculopatia possano, su tutto il territorio nazionale, accedere alle terapie secondo i criteri dell’appropriatezza, della personalizzazione e della continuità delle cure e non secondo il criterio del prezzo più basso del farmaco”.