Codacons tira le somme del primo trimestre 2021 sui consumi in Italia. I risultati sono deludenti, al di sotto delle attese.
Che il 2021 fosse un anno carico di aspettative era già noto al termine del 2020. Alla vigilia della fine dell’anno “contaminato”, molti italiani, per loro natura scaramantici, hanno sperato che con il 2020 sarebbero finite le “disgrazie”.
Anche spostandosi dal folklore a voci più accreditate, in molti annunciavano che il 2021 sarebbe stato l’anno della ricrescita economica (o della rinascita).
Secondo le stime Istat sul primo trimestre dell’anno, le aspettative sui consumi sono state deluse.
Codacons, in un comunicato stampa, commenta i dati forniti dall’ente statistico statale: “Il 2021 doveva essere l’anno della ripartenza per i consumi, ma al momento i dati dell’Istat confermano come la spesa degli italiani sia ferma. Il confronto con le vendite del 2020 risulta fortemente alterato dal lockdown totale registrato a marzo dello scorso anno, ma se si analizza l’andamento trimestrale i numeri appaiono deludenti e al di sotto delle aspettative, con una diminuzione del -0,3% in volume che raggiunge il -0,6% in valore per i beni alimentari”.
Come sottolinea Carlo Rienzi, Presidente di Codacons, i dati sono difficili da interpretare, dato il difficile confronto con il primo trimestre 2020, in cui lo stop alle attività era stato totale. Ma evidentemente le attese erano più rosee della realtà.
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L’Italia continua a vivere una fase di stallo dei consumi. Quali possono essere le motivazioni?
L’andamento dei consumi ovviamente viaggia pari passo con l’andamento delle restrizioni imposte dallo Stato, e l’avvicendarsi di zone rosse ed arancioni non ha dato una grande mano alla possibilità materiale di spesa.
In più, da molte parti si lamenta la scarsa continuità dei ristori: le numerose modifiche in corsa sui criteri di elargizione degli aiuti economici statali hanno portato ad un’insicurezza generale sulla capacità di spesa individuale, che si è riflessa sui consumi generali.
Rienzi conclude nel comunicato stampa del 7 maggio: “L’Italia continua a vivere una fase di crisi sul fronte dei consumi, legata non solo alle misure anti-Covid, ma ad un generale impoverimento delle famiglie causato dall’emergenza sanitaria”.
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Ci si augura che con il termine della prima tornata vaccinale la situazione economica generale, che per il momento stenta ad uscire da una condizione di crisi, possa tornare ad avere un respiro più ampio.