Recovery: ecco tutti i progetti da realizzare dal governo entro la data del 31 agosto del 2026 pubblicato dall’ANSA. Scopriamo i dettagli.
Di seguito l’elenco di tutti i progetti previsti nel piano Recovery dall’Italia in scadenza nel 2026 nella scheda che ha pubblicato l’ANSA. Questa scadenza si presenta importante per il nostro paese in quanto ci sono diverse opere in programma che dovranno trovare l’effettiva realizzazione come prescritto dai regolamenti europei. Andiamo a scoprire i punti fondamentali delle 2.487 pagine delle schede del progetto.
I livelli della governance del Pnrr indicati nel progetto sono tre, con altrettanti step che dovranno essere seguiti con gli obiettivi da raggiungere dal governo e dalle regioni ed enti locali in base alle competenze. Per una cifra massima di 13,8 miliardi di euro da investire entro la fine del 2021.
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Le cifre contenute nel piano previsto dal governo restano di fondamentale importanza anche in virtù della difficile crisi finanziaria che ha colpito anche il nostro paese da un anno a questa parte. E proprio per questo motivo non bisognerà sprecare questa grande opportunità che arriva dall’Europa.
Recovery, i progetti da realizzare entro il 2026
Il recovery plan rappresenta una grandissima opportunità per l’Italia per mettere a punto progetti importanti in campo economico e delle riforme. Da quanto si apprende dall’ANSA con la scheda che elenca tutti gli interventi da realizzare, si scopre che gli stanziamenti maggiori sono previsti per le opere contenute bella Legge di Bilancio.
Nello specifico si legge che per la transizione ci sono 1,7 miliardi nel 2021 su 13,4 complessivi. Mentre 1,1 miliardi saranno destinati all’efficientamento energetico ed al rafforzamento del territorio dei comuni. Per evitare che queste cifre possano cadere in “mani sbagliate” e che gli investimenti non arrivino a destinazione, è previsto un organo di controllo.
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Sarà un “audit body” istituito per il Pnrr a verificare il corretto utilizzo delle risorse finalizzato alla realizzazione dei progetti secondo i dettami suggeriti dall’Unione Europea. L’Italia, dopo poco più di un anno di pandemia e di emergenza, adesso non può davvero permettersi errori di alcun tipo.
