Crisi Rai 1, comunicato ufficiale del Condacons contro l’emittente nazionale per il rischio di spreco di soldi pubblici. Ecco cosa succede
E’ un periodo estremamente delicato, questo, per la Rai. E non solo per il recente caso mediatico scoppiato per il concerto del 1 maggio a causa della tentata censura nei confronti di Fedez e tutto il polverone mediatico sollevatosi. A pesare pesantemente, più che altro, sono i numeri parecchio deludenti e che vedono in particolare Rai 1 sempre più in caduta libera rispetto agli anni precedenti. Un flop che sta man mano portando a un ridimensionamento nel palinsesto e negli investimenti della tv di Stato, con una serie di programmi di punta pronti ad essere anche cancellati.
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Crisi Rai 1, il Condacons chiede chiarezza
Ma sulla vicenda, oggi, si è pronunciato anche il Codacons, ovvero il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori. L’ente, attraverso un comunicato ufficiale, punta il dito contro la Rai e chiede chiarezza per quanto sta accadendo: “Sul caso di Rai1, che negli ultimi mesi ha fatto registrare una serie di flop sul fronte degli ascolti, il Codacons ha deciso di vederci chiaro, per capire quanto siano costate alla collettività alcune trasmissioni che possono essere definite senza dubbio un “fiasco””.
“Negli ultimi giorni – continua l’intervento – si è parlato di una possibile sospensione per il programma di Alberto Angela “Ulisse, il piacere della scoperta”, determinata da ascolti al di sotto delle aspettative, ma sono diversi i programmi che, negli ultimi mesi, hanno registrato audience pessimi per non dire catastrofici – afferma il Codacons – Si pensi al caso della trasmissione “A grande richiesta”, con ascolti scesi attorno all’8% e costi di produzione che, secondo le indiscrezioni, si aggirerebbero sui 750mila euro a puntata. O ad altri programmi di Rai1 come “La canzone segreta”, “Penso che un sogno così”, “La musica che gira intorno” e “Top 10”, bocciati dal pubblico televisivo e regolarmente battuti dalla concorrenza”.
Il Codacons, pertanto, vuole vederci chiaro e intraprende una strada importante per riuscirci. Perché una tale crisi non solo comporta licenziamenti per tantissimi dipendenti, ma anche un enorme spreco di soldi pubblici. Ecco perché l’associazione ha presentato un esposto alla Corte dei Conti. La richiesta è chiara: aprire un’indagine e comprendere i veri motivi del flop, il quale ora rischia di innescare un pericoloso effetto domino.