Decreto Ristori: l’agenzia delle entrate sta lavorando per contrastare chi, per ottenere più sovvenzioni, dichiara il falso
Massimo l’impegno dell’agenzia delle entrate per scovare coloro che, senza ritegno alcuno, cercano di approfittare illecitamente delle sovvenzioni del Decreto Ristori. Ebbene si, perché l’animo umano è sempre soggetto all’avarizia e anche in situazioni di pandemia e di sofferenza comune c’è chi guarda solo ai propri interessi. Quelli che alcuni chiamano “furbetti” sono forse, in questo caso, degni del IV cerchio dell’inferno dantesco.
Ma prima che questi “peccatori” arrivino al divino giudizio, l’Agenzia delle entrate, come si suol dire, ci “mette una toppa”. Sono molti infatti gli strumenti che il fisco utilizza per snidare chi di dichiara il falso.
Tra gli strumenti telematici che l’Agenzia utilizza c’è, ad esempio, il canale Civis. Civis è un acronimo che sta per il complicatissimo: “Comunicazione di irregolarità virtualizzate per intermediari serviti”
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Decreto ristori, l’Agenzia delle entrate alle prese con chi dichiara il falso
Dal 2006 l’ Agenzia delle entrate utilizza il canale Civis per gestire rapidamente le comunicazioni di irregolarità relative agli anni di imposta . Questo canale svolge anche un attento controllo sui comportamenti delle grandi imprese per evitare l’evasione internazionale.
Inoltre, saranno presi in considerazione anche: “i dati pervenuti da scambi spontanei provenienti da Paesi Ue o Ocse, tra cui le informazioni finanziarie derivanti dall’applicazione del Common reporting standard e dalle direttive collegate al progetto Beps, che mira a frenare l’erosione fiscale della base imponibile tramite il trasferimento degli utili”
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Se queste persone verranno o meno sorvegliate da Pluto (Dio romano della ricchezza messo a guardia del girone degli avari di Dante) non lo sappiamo e neanche ce lo auguriamo. Sicuramente però è necessario che chi commetta illeciti di questo tipo ripaghi il danno provocato.