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Cashback, rischio squalifica anche con questa mossa?

Cashback, attenzione alla possibile raffica di squalifica a fine corsa. E ora sorge un dubbio: anche chi ha fatto questa cosa rischia grosso? 

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Cresce l’ansia in ottica cashback e supercashback, e non solo per la maratona in corso. A preoccupare gli utenti, adesso, è soprattutto la possibilità di una maxi squalifica di massa a fine primo semestre. Un discorso che potrebbe riguardare non solo i famosi furbetti che hanno preso d’assalto di notte i vari distributori per rifornimenti a suon di 50 centesimi, ma anche una serie di utenti che, forse non troppo consapevoli, hanno agito spesso a limite e con delle mosse che non sono piaciuto molto al Ministero dell’economia.

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Cashback, ecco chi rischia la stangata

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Una di questa, per esempio, è l’accumulo di micro-transazioni realizzate in mesi e mesi di competizione. Acquisti irritanti per i commercianti e che hanno alimentato forti polemiche in questi mesi, in quanto c’è stato chi ha pagato anche pochissimi centesimi con carta al sol fine di accumulare sempre più operazioni. Compere addirittura da 50 centesimi o 70 con carta, scatenando anche forti discussioni all’interno delle stesse attività.

Nel mirino, inoltre, c’è anche chi ha spesso e volentieri suddiviso un acquisto in tre mini rate magari in un’attività conoscente. Esempio? Pagare 7€ attraverso tra operazioni differenti, anche al costo di pagare leggermente di più così da coprire i costi delle operazioni per l’attività. Quando alla fine della corsa verranno tirate le somme, anche chi presenterà molte di queste situazioni sarà a forte rischio squalifica.

Del resto individuare tale mossa è semplice in quanto si tratta di una tripla transazione nello stesso negozio e nel giro di pochi secondi. Così come sono in molti coloro che hanno fatto un’unica massiccia ricarica postepay per poi dedicarsi solo alle piccole operazioni, così da accumulare centinaia e centinaia di operazioni solo da 2-3 euro. Considerando che il programma nasce per fronteggiare l’evasione fiscale attraverso il controllo dei veri acquisti, alla fine, in caso pugno duro, anche questi potrebbero rischiare grosso.

Pubblicato da
Redazione Consumatore